L’Unione delle città svizzere critica il programma di risparmi della Confederazione, che prevede tagli per 6,3 miliardi di franchi entro il 2028. Molte delle misure proposte riguardano direttamente la popolazione urbana.
Le città sarebbero colpite dai tagli ai servizi, ad esempio nei settori dell’istruzione, dell’integrazione e dell’innovazione. Dovrebbero assumersi da sole i compiti abbandonati dalla Confederazione. “Contrariamente a quanto affermato dal Consiglio federale, il programma di riduzione del budget modifica effettivamente il principio della ripartizione dei compiti tra i tre livelli istituzionali”, ha dichiarato l’organizzazione mantello delle città in un documento di posizione. “Molte di queste misure rivelano una visione a corto termine”.
Se le città devono fornire più servizi, allora dovrebbero anche avere più poteri. La Confederazione dovrebbe inoltre coinvolgere maggiormente le città nello sviluppo della sua politica di rigore finanziario e di bilancio, affermano i centri urbani.
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A rischio la qualità di formazione e ricerca
Alphaville 13.02.2025, 12:35
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