Svizzera

Test gratis, una mezza concessione

Il Consiglio federale propone di prolungare di 10 giorni i termini fissati in precedenza - Non pagherà fino a fine novembre chi sta attendendo una seconda dose

  • 24 settembre 2021, 16:23
  • 20 novembre, 19:36
Alain Berset

Alain Berset

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Di: ATS/pon 

Il Consiglio federale viene solo parzialmente incontro alle richieste di chi - fra cui tutti i principali partiti tranne il PLR - chiedeva che fosse lo Stato a continuare ad assumersi i costi dei test, non solo per i sintomatici, ma anche per chi vi si sottoponeva per ottenere un certificato Covid. Correggendo la precedente decisione, il Governo ha inviato in consultazione la proposta di mettere fine alla gratuità dall'11 ottobre (invece che dal 1° ottobre). Chi ha ricevuto la prima dose di vaccino ma è in attesa della seconda potrà invece beneficiarne fino alla fine di novembre. Inoltre, per chi ha meno di 16 anni o un certificato che attesta che non può essere vaccinato continuerà a fare eccezione, così come chi manifesta sintomi della malattia.

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Prolungamento della gratuità dei test covid?

Telegiornale 24.09.2021, 14:30

Cantoni, partner sociali e altre cerchie interessate hanno tempo fino a martedì prossimo per prendere posizione. Fra una settimana dovrebbe quindi cadere la decisione definitiva.

La concessione solo parziale è motivata con i costi: una presa a carico indeterminata non spetta alla collettività e causerebbe una spesa settimanale stimata in 47 milioni di franchi, per un volume di un milione di tamponi ogni sette giorni. La scorsa settimana sono stati effettuati 600'000 test per ottenere certificati. Dall'introduzione dell'estensione dell'obbligo del Covid pass il 13 settembre fino alla scadenza del provvedimento proposto si stima una spesa di 280 milioni.

Il Governo si rallegra nel contempo dell'andamento della campagna vaccinale, che nelle ultime settimane è tornata ad accelerare: a inizio agosto venivano iniettate 8'000 dosi al giorno, ora sono 30'000. Ancora però non basta: la quota di immunizzati resta bassa e "l'inverno si preannuncia difficile" dal profilo pandemico.

Nella sua seduta, il Consiglio federale ha inoltre deciso che, in aggiunta ai programmi di test cantonali, dalla metà di ottobre saranno coordinati a livello nazionale test PCR salivari aggregati per garantire lo svolgimento su larga scala di verifiche in caso di focolai. Inoltre, è posta in consultazione la possibilità di consentire la partecipazione individuale a pagamento a test PCR salivari aggregati per il rilascio del certificato di test Covid-19.

Una piattaforma di notifica per i vaccinati o guariti all'estero

Tutte le persone che sono state vaccinate con un preparato approvato dall'Agenzia Europea per i medicinali (EMA) e hanno bisogno di un certificato per arrivare in Svizzera possono richiedere un certificato Covid svizzero. Ciò dovrebbe agevolare anche la partecipazione dei turisti alla vita sociale nel nostro Paese. I Cantoni, precisa la nota, sono responsabili del controllo dei documenti e del rilascio dei certificati. Per facilitare la richiesta del documento alle persone che entrano in Svizzera e per sgravare i Cantoni, il Consiglio federale vuole istituire una piattaforma nazionale attiva dall'11 ottobre per la notifica elettronica dei certificati Covid. Questo permetterà a chi è stato vaccinato o è guarito all'estero di caricare elettronicamente le informazioni e i documenti necessari per il rilascio del certificato.

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