È partita ufficialmente giovedì con una piccola manifestazione davanti a Palazzo federale la raccolta delle firme per il referendum contro il giro di vite voluto dal Parlamento sulla sorveglianza delle persone sospettate di truffare le assicurazioni sociali. I promotori - non dei partiti, ma semplici cittadini - ritengono che la nuova legge comporti un'ingerenza eccessiva nella sfera privata, con il ricorso a detective, droni, rilevatori GPS e registrazioni audio e video senza l'autorizzazione di un giudice. Gli investigatori delle assicurazioni, sostengono i promotori del referendum, avrebbero più potere della polizia.
Una sentenza del Tribunale federale dello scorso 2 agosto aveva messo fine alla possibilità di sorvegliare di nascosto i sospettati, con ripercussioni pratiche importanti come provano le statistiche diffuse mercoledì e relative al canton Zurigo: i casi di sospetti abusi contro l'AI sono quasi raddoppiati l'anno scorso, sono stati 700 (+43%), mentre i raggiri accertati si sono ridotti di un terzo, da 84 a 57 stando al rapporto annuale dell'Istituto delle assicurazioni sociali.
Dopo la sentenza, Governo prima e Camere poi avevano elaborato la nuova base legale, che ha superato l'ultimo scoglio parlamentare in marzo.
RG/ATS/pon