I soccorritori svizzeri attivi in Turchia hanno salvato venerdì altre due persone, fra cui un neonato, quattro giorni dopo il terremoto che ha ucciso oltre 23'000 persone nel sud del Paese e nel nord della Siria. Lo ha confermato un portavoce del Dipartimento federale degli affari esteri.
Già nei giorni scorsi le squadre elvetiche, grazie anche ai cani di Redog, avevano estratto da sotto le macerie nove sopravvissuti, tra i quali un altro bambino in fasce. Un secondo team di Redog ha aiutato l'organizzazione turca GEA a soccorrerne un'altra trentina, le ultime tre nel corso della notte.
I soccorritori svizzeri, giunti sul posto meno di 24 ore dopo la catastrofe, sono stati fra i primi ad attivarsi e venerdì pomeriggio il contingente si è rafforzato con la partenza di altri 12 specialisti verso la zona disastrata. Attualmente sono attive in Turchia squadre provenienti da 90 Paesi diversi.
Catena della solidarietà: versati oltre 10 milioni
Nel frattempo la Catena della solidarietà ha raccolto fino a venerdì donazioni per poco più di 10 milioni di franchi. La popolazione svizzera sta versando "con uno slancio impressionante", secondo quanto si legge in un comunicato. Il denaro è destinato alle 25 ONG partner, alcune delle quali come Caritas e Medair, già operative in Siria a causa del conflitto che infuria da 12 anni. I bisogni più urgenti riguardano l'accesso alle cure, le forniture di cibo, acqua e beni di prima necessità. Temperature sotto lo zero e neve richiedono inoltre ripari per quanti hanno perso casa.
Terremoto, il bilancio si aggrava ancora
Telegiornale 10.02.2023, 13:30