Un romando radicalizzato era il “cervello” della cellula jihadista pronta a entrare in azione in territorio francese, ma smantellata dalle forze dell’ordine nel novembre 2017 tra la Svizzera e la stessa Francia. Lo afferma domenica la NZZ am Sonntag, sulla base di documenti confidenziali delle autorità francesi.
Il 27enne prevedeva un attacco da compiere a Nizza mediante lancio di granate o di un veicolo usato come “ariete”, come già avvenne nel 2016 con un autocarro che compì una strage la sera della Festa della Repubblica, il 14 luglio, investendo decine di persone e uccidendone 87.
Responsabile dell’acquisto delle armi in seno al gruppo, l’individuo in questione ha coordinato i preparativi dell’atto terroristico pianificato sfruttando il sistema di messaggi criptati Telegram. L’uomo è finito in manette in Francia per fatti legati ad atti di violenza domestica; il suo arresto ha dato il via alle indagini transfrontaliere.
ATS/EnCa