Svizzera

Una corsa a ostacoli per il vaccino

Gli specialisti del settore bio-farmaceutico sono scettici sulla maggior parte delle ricerche per combattere il Covid-19

  • 14 maggio 2020, 16:42
  • 22 novembre, 19:21
03:40

RG 12.30 del 14.05.2020 - Il servizio di Alan Crameri

RSI Info 14.05.2020, 16:39

  • keystone
Di: RG/YR 

Nessuno dei giganti farmaceutici svizzeri è in prima fila sullo sviluppo di vaccini. Roche non se n'è mai occupata e Novartis ha venduto il reparto cinque anni fa. C’è un’eccezione: Lonza sta sviluppando un vaccino promettente con l’americana Moderna, già entrato nella fase due di sperimentazione negli Stati Uniti.

“Moderna rientra nella categoria di aziende di dimensioni minori lanciate sui vaccini che si basano su sequenze genetiche del virus. Ce n'è anche una in Svizzera, la Bachem, che non produce farmaci completi, ma rifornisce l'industria con prodotti di base. Queste aziende minori però per la produzione, l'approvazione e la distribuzione devono appoggiarsi a uno dei giganti, da sole non ce la farebbero mai”, afferma Michael Nawrath, analista specializzato nel settore bio-tecnologico.

Quattro giganti – tre americani e uno francese – coprono buona parte del mercato dei vaccini, che è uno dei settori industriali più complessi, lunghi e cari al mondo. Sono molte le incognite da tenere presente e le promesse relative a una produzione rapida, come quelle fatte da università o piccole aziende, sono viste con diffidenza dagli esperti del settore. Circa l’80-90% dei comunicati si presentano con titoli ad effetto solo per attirare capitali di investitori che sperano di fare utili in poco tempo e non forniscono progressi reali o una validità scientifica nella ricerca.

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