Ticino e Grigioni

“Nessun segnale di pentimento”

Al processo contro l'accoltellatrice della Manor ha parlato la seconda perita psichiatrica - Divergenze sul luogo dove scontare la pena

  • 30 agosto 2022, 13:47
  • 20 novembre, 15:10
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L'attacco è stato compiuto nel grande magazzino luganese il 24 novembre 2020

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Di: RG/Francesca Calcagno 

Al Tribunale penale federale di Bellinzona si sta concludendo la prima fase del processo nei confronti della 29enne di Vezia che il 24 novembre di due anni fa accoltellò due donne scelte a caso alla Manor di Lugano in nome dello Stato Islamico. Questa mattina è stata sentita la dottoressa Alessandra Canuto, che ha confermato sostanzialmente quanto dichiarato ieri lunedì dall’altro perito Carlo Calanchini. Entrambe le perizie erano state commissionate dal Ministero pubblico della Confederazione.

La donna, che è accusata di duplice tentato assassinio oltre che di violazione della legge federale che vieta i gruppi “Al-Qaïda” e “Stato Islamico” nonché le organizzazioni associate, non dimostra nessun segnale di pentimento per quanto commesso, neppure dopo quasi due anni di trattamento in carcere. La perita Alessandra Canuto l’ha incontrata ancora un’ultima volta solo poche settimane fa.

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Accoltellamento alla Manor, il primo giorno del processo

SEIDISERA 29.08.2022, 20:10

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D’altronde lo aveva dichiarato la stessa imputata durante l’interrogatorio in aula: “Lo rifarei ma meglio, con dei complici”, aveva detto. Oggi (martedì), interpellata dai suoi legali, ha precisato che lo avrebbe rifatto ma non in Svizzera, nella sostanza però poco cambia. La donna non aveva mostrato alcun segno di empatia o dispiacere neppure quando in aula sono stati mostrati i video dell’aggressione alla Manor e della ferita riportata da una delle due vittime, che è stata accoltellata alla gola dall’imputata con un coltello per tagliare il pane. “Pensavo che fosse più profondo”, aveva dichiarato interrogata dalla Corte presieduta dalla giudice Fiorenza Bergomi.

Dove scontare la pena

Entrambi i periti hanno riscontrato nell’imputata problemi psichiatrici seri associati a un lieve ritardo mentale. Una concomitanza di fattori che rendono difficile la terapia e che fanno sì che l’imputata rischi di commettere nuovamente dei reati ai danni delle persone, in particolare in assenza di una terapia adeguata. Per tutti questi motivi, sempre secondo i periti, la donna dovrebbe scontare la sua pena in una struttura terapeutica chiusa.

I due pareri divergono invece sul luogo in cui dovrebbe venir eseguita questa pena. Secondo il dottor Carlo Calanchini anche nelle strutture carcerarie ticinesi (alla Stampa di Lugano) la donna potrebbe venir seguita in modo sufficiente; secondo la dottoressa Alessandra Canuto sarebbe invece meglio che la donna venisse trasferita in una struttura ad hoc come Curabilis (nel canton Ginevra) o il carcere femminile Hindelbank (nel canton Berna). In queste strutture che prevedono un seguito interdisciplinare – secondo la perita Canuto – è più probabile che lo stato psichico della donna possa migliorare.

Il processo riprende giovedì

La fase dibattimentale del processo si è conclusa a fine mattinata; il processo riprende giovedì con la requisitoria della procuratrice pubblica Elisabetta Tizzoni e l’arringa difensiva dei legali Daniele Iuliucci e Simone Creazzo.

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RG 07.00 del 29.08.2022: aggressione alla Manor di Lugano, il riassunto del caso di Francesca Calcagno

RSI Info 29.08.2022, 09:22

  • rescuemedia

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