Ticino e Grigioni

A processo per abusi sulla figliastra

L’uomo nega però ogni addebito. Anche la moglie, che verrà processata con lui, si professa innocente

  • 19 febbraio, 18:30
  • 19 febbraio, 21:10
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Coppia a processo

Il Quotidiano 19.02.2025, 19:00

  • Tipress
Di: Francesco Lepori 

Per la procura la trappola sarebbe scattata tra le mura di casa sua, nel Luganese. Da un lato il patrigno, che avrebbe abusato di lei. Dall’altro la madre, che avrebbe taciuto di fronte ai soprusi. L’uomo, sulla quarantina, avrebbe rivolto a più riprese le sue attenzioni sulla figliastra, che all’epoca era una ragazzina.

L’episodio più grave sarebbe avvenuto nel gennaio del 2019, quando l’avrebbe violentata in cucina. Stupro a cui si aggiungerebbero altri due casi, accaduti tra il 2017 e il 2019. In entrambe le circostanze si parla di baci e di toccamenti.

Una segnalazione giunta dalla scuola fece partire l’inchiesta, che nel dicembre del 2020 portò all’arresto del patrigno. Scarcerato qualche mese più tardi, finì nuovamente dietro le sbarre nel settembre del 2022. Stavolta assieme alla moglie. E questo perché i due – sempre secondo gli inquirenti – avrebbero spinto una parente a trasferire la giovane all’estero.

Sottrazione di minore il reato ipotizzato nei confronti della coppia (tornata nel frattempo a piede libero, su decisione della Corte dei reclami penali). Ed è solo una delle accuse contenute nel rinvio a giudizio. Alle Assise Criminali lei dovrà rispondere di coazione e di violazione del dovere di assistenza o educazione. Lui anche di violenza carnale, coazione sessuale e atti sessuali con fanciulli.

Per loro la procuratrice pubblica Valentina Tuoni domanderà una pena compresa tra i due e i cinque anni. Tanto la donna (difesa da Pierluigi Pasi) quanto il marito (difeso da Daniele Iuliucci e Simone Creazzo) si professano però innocenti. Negano su tutta la linea gli addebiti formulati a loro carico. I rispettivi legali chiederanno quindi che vengano prosciolti e risarciti.

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