Intervenire senza indugio presso le autorità italiane, per concordare un regime, anche transitorio, che consenta la continuazione del telelavoro parziale per i frontalieri italiani.
È quanto chiedono l'Associazione industrie ticinesi (AITI), la Camera di commercio e dell'industria (CC-TI), UNIA Ticino e Moesa e l'Organizzazione cristiano-sociale ticinese (OCST) alla Segreteria di Stato per le questioni finanziarie internazionali (SFI), dopo il recente annuncio sulla fine, a partire da febbraio, dell'accordo amichevole che in piena crisi pandemica, nel 2020, era stato concluso in materia con l'Italia.
Frontalieri e telelavoro, sindacati preoccupati
SEIDISERA 23.12.2022, 19:41
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Il brusco ritorno al regime fiscale ordinario, si legge in una lettera inoltrata alla SFI lunedì, determina un quadro d'incertezza "che le aziende e i loro dipendenti vorrebbero evitare". È inoltre evidente che il telelavoro sia ormai diventato una modalità utilizzabile "anche in tempi ordinari e non solo di crisi", si sostiene, citando il recente accordo fra Berna e Parigi sul telelavoro durevole dei frontalieri francesi.