Da Piotta a Chironico, da Intragna a Brissago, Maggia, Bodio e via dicendo. Per alcuni giorni, dopo le forti piogge di una decina di giorni fa, l'applicazione di Alert Swiss non ha smesso di segnalare i comuni rimasti senz'acqua potabile. Nel solo Ticino, più di una ventina di località.
In molti si sono interrogati sulla tenuta della rete idrica. "Si è trattato di una situazione eccezionale - spiega alla RSI il direttore del Laboratorio cantonale, Nicola Forrer -. Le precipitazioni sono state estreme in tutto il cantone e hanno portato problemi a determinati acquedotti. Soprattutto problemi di infiltrazione di acque superficiali". Quindi batteri nell'acqua? "Non per forza - dice l'esperto -. Il primo effetto di un'infiltrazione è un aumento della torbidità. L'acqua non è più limpida e di conseguenza il processo di disinfezione risulta compromesso".
La professionalità delle aziende di distribuzione ha permesso però di diramare allarmi precauzionali, non necessariamente dovuti a una contaminazione effettiva. Ma l'erogazione interrotta, rappresenta comunque un problema, tanto più nei periodi di siccità prolungata. "È sicuramente un aspetto da prendere in considerazione, in particolare nella scelta di nuove fonti di captazione - osserva il direttore del Laboratorio cantonale -. Precipitazioni così intense ed eccezionali rendono tuttavia difficile prevenire tali fenomeni. Di fronte a noi abbiamo però problemi maggiori di siccità, con sorgenti che vengono a mancare. La scelta delle fonti di approvvigionamento non è infinita".
Lavori per migliorare la rete idrica sono comunque in atto. "Ci sono anche processi di collegamento tra diversi acquedotti per supplire se ci sono problemi in un comprensorio. Anche a livello di pianificazione cantonale un discorso del genere è già in atto", conclude Forrer.