Ticino e Grigioni

Ancora troppe barriere in Ticino

Nonostante i passi avanti per garantire la mobilità a tutta la popolazione, molti sono ancora gli ostacoli che mettono in difficoltà le persone con disabilità

  • 18 settembre 2022, 21:24
  • 20 novembre, 14:55
07:49

SEIDISERA del 18.09.2022

RSI Info 18.09.2022, 21:27

  • Ti-Press
Di: FaDa/SEIDISERA 

Le barriere architettoniche in Ticino sono un tema che fa costantemente discutere. Nonostante i vari sforzi compiuti, le città ticinesi restano territori abbastanza ostici per le persone con disabilità e a volte anche le nuove costruzioni nascondo ostacoli e insidie.

L'architetta Caterina Cavo, responsabile barriere architettoniche di Inclusione andicap ticino che da 50 anni opera sul territorio, camminando per le vie di Lugano e dintorni ha illustrato ai microfoni della RSI alcune delle difficoltà che per una parte della popolazione rappresentano un problema molto concreto.

Ostacoli apparentemente innocui

Si inizia in un Comune situato nell'immediata periferia, dove è stata messa in atto un'opera di abbellimento di un marciapiede, "è a dadi ma questi sono però sconnessi. Chi quindi ha come unico mezzo una sedia a rotelle è obbligato a spostarsi sulla carreggiata stradale dove il manto è liscio" spiega Cavo che riporta un altro esempio, quello della fermata del bus nei pressi di Villa Malpensata, in territorio di Lugano, dove parrebbe apparentemente tutto a posto. "Il trasporto pubblico in Svizzera ha l'obbligo di adeguarsi, sono anni che il Cantone ci lavora duramente. Qui però c'è un marciapiede con un salto di quota di circa 10 centimetri, il quale obbliga il conducente del bus a scendere ogni volta per aprire la rampa, per poi richiuderla e riprendere la guida".

La ricerca di indipendenza

Cavo invita a riflettere in questo caso sul tema dell'autonomia. Dall'esterno determinati ostacoli potrebbero non essere visti come un problema, poiché il disabile può ricorrere all'aiuto di terzi. Tuttavia, spiega Cavo, le persone con disabilità vorrebbero raggiungere il maggior livello di indipendenza possibile e taluni, infastiditi dal dover chiedere sempre aiuto, evitano quindi direttamente di uscire o di recarsi in determinati luoghi in cui sanno che non possono muoversi liberamente.

"C'è ancora lavoro da fare"

Marzio Proietti, direttore di Inclusione andicap Ticino, afferma che ad ogni modo un miglioramento negli anni si è verificato, ma c'è ancora da lavorare. L'auspicio è che nella progettazione di un edificio si sviluppi l'abitudine di consultare anche le apposite associazioni in modo da non far male già in partenza. In tal senso il progetto Design For All intende proprio andare in questa direzione, permettendo così alle persone con disabilità di dare il loro punto di vista, favorendo una realtà architettonica accessibile a tutti.

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