Dal 1° dicembre 2021 in Ticino entrerà in vigore il salario minimo che sarà di 19.- franchi l’ora, un salario che entro il 2024 raggiungerà gradualmente i 19,75 franchi l’ora.
Il salario minimo si applicherà a tutti i lavoratori, fatta eccezione per i settori dove è già in vigore un contratto collettivo di lavoro, per questi lavoratori resterà in vigore il salario minimo indicato nel CCL (un'eccezione che, per esempio, non era prevista nella legge sul salario minimo entrata in vigore nel canton Neuchâtel dove il salario minimo di 20.- franchi l’ora è entrato in vigore nel 2017).
Per alcune categorie l’applicazione del salario minimo risulta ancora problematico e questo è dovuto allo statuto che viene riconosciuto al lavoratore. Infatti, dove il lavoratore è dipendente il salario minimo di 19.- franchi deve essere garantito, questo non sarà invece possibile se il lavoratore viene considerato come un indipendente.
I sindacati evidenziano come alcune realtà necessiteranno di una sorveglianza particolare nell’ambito dei controlli per l’attuazione del salario minimo. Emerge però che il vero problema è la definizione di cosa sia un’ora di lavoro in alcuni settori, come ad esempio quello delle consegne a domicilio dove ogni azienda interpreta le norme del lavoro in modo differente.
In questo ramo ci sono aziende virtuose che pianificano e pagano il personale delle consegne indipendentemente dal carico di lavoro, mentre altre considerano il lavoratore come un prestatore di servizi, un lavoratore indipendente, che quindi guadagna solo a ogni consegna.
Giangiorgio Gargantini, segretario regionale di UNIA, ha sottolineato quanto questa sia la vera battaglia in vista dell’applicazione del salario minimo:
“Ogni minuto di lavoro deve essere retribuito e ora sappiamo che ogni ora di lavoro deve essere retribuita 19.- franchi”
Giangiorgio Gargantini, segretario regionale di UNIA
Le considerazioni di Giangiorgio Gargantini
RSI Info 08.10.2021, 20:39
Non mancano però gli esempi virtuosi anche nell’ambito delle consegne come ci ha raccontato il CEO di Smood SA, azienda con sede a Ginevra e che effettua consegne in tutta la Svizzera.
In Ticino l’introduzione del salario minimo non comporterà nessun cambiamento per l’azienda ginevrina. Nel cantone i contratti tra Smood e i loro dipendenti prevedono già una paga oraria di 19.- franchi e una pianificazione del lavoro. Il che significa che i dipendenti sono certi della loro paga, perché pianificati a turni e salariati, indipendentemente dal numero di consegne effettuate.
"Molte società giocano con la definizione della parola lavoro"
Marc Aeschlimann, CEO e fondatore di Smood SA
L'intervista a Marc Aeschlimann
RSI Info 08.10.2021, 20:40
L’introduzione del salario minimo toccherà indicativamente 10'000 lavoratori, secondo gli ultimi dati forniti dal cantone, una parte minoritaria del totale dei lavorativi attivi nel cantone Ticino dove esistono esempi virtuosi di aziende che vanno oltre i propri obblighi legali e cercano i sindacati per mettere nero su bianco tutti i benefit che vogliono prevedere per i loro dipendenti.
È il caso dell’azienda Arca24 di Novazzano attiva nell’ambito dello sviluppo di software. L’azienda ha cercato il sindacato e ha voluto siglare un contratto collettivo per normare una serie di benefici che il datore già forniva ai suoi dipendenti.
"L'inserimento del salario minimo permette di rendere il Ticino e la Svizzera più competitiva perché è più attrattivo rispetto a dei salari medi mondiali"
Gabriele Molteni, CEO e fondatore di Arca24
L'intervista a Gabriele Molteni
RSI Info 08.10.2021, 20:42
Il cantone da tempo si sta preparando per controllare l’effettiva applicazione della nuova legge. Da gennaio 2022 i controlli con gli ispettori saranno sistematici e con la commissione tripartita si individueranno i settori più vulnerabili dove concentrare i controlli.
"Il salario minimo deve essere fisso, garantito e prevedibile su base mensile"
Stefano Rizzi, capo divisione dell’Economia (TI)
Le considerazioni di Stefano Rizzi
RSI Info 08.10.2021, 20:39