Il progetto "La scuola che verrà" continua a far discutere. Lo dimostrano i toni, duri, di una lettera inviata di recente dal Dipartimento dell’educazione (DECS) agli attori scolastici. In questo caso, rivela martedì il Corriere del Ticino, la Divisione della scuola critica apertamente i promotori dell’approccio differenziato in matematica DiMAT per la loro scarsa volontà nel contribuire al dibattito in corso sulla riforma della scuola. Un approccio consolidatosi alle elementari, a cui il DECS guarda con interesse.
La disponibilità del gruppo al confronto, si legge ancora, parrebbe essere stata nulla. “Nessun rappresentante del gruppo DiMAT – continua la presa di posizione – è stato coinvolto nei laboratori (…) per l’elaborazione di materiali didattici”. Questo “nonostante il DECS (…) ha proposto a più riprese una partecipazione” di questi rappresentati.
Per sbloccare l’impasse è dunque intervenuta una delegazione dipartimentale; un vertice al termine del quale i rappresentati di DiMAT si sono detti disponibili a far parte del laboratorio di matematica.
ludoC
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