Stop ai vitalizi agli ex consiglieri di Stato grigionesi. Sul tavolo del terzo e ultimo giorno di dibattito al Gran Consiglio retico c’erano tre diverse proposte per abolire quello che - da più parti - è considerato un privilegio ingiustificato.
Alla fine, con 97 voti favorevoli e 10 astensioni, è stato approvato l’incarico proposto dal PLR, meno radicale di quelli avanzati da UDC e Verdi liberali. In pratica si prevede che gli ex ministri possano beneficiare unicamente di una rendita-ponte fino al raggiungimento dell’età del pensionamento.
I consiglieri di Stato grigionesi possono rimanere in carica per una durata complessiva di dodici anni. Secondo il regolamento attuale, a chi ha fatto parte del Governo per tutte e le legislature, vengono versati circa 113'000 franchi all'anno (il 42% di 269'000 franchi) per tutta la vita.
Nel suo incarico al Governo, il gruppo dell'UDC aveva chiesto una modifica della legge che prevede semplicemente l'abolizione del vitalizio. Con la loro mozione, i verdi liberali proponevano invece una "pensione" limitata a un massimo di tre anni per permettere all'ex politico di trovare un altro lavoro.
Nella sua presa di posizione il Governo retico ha argomentato le tre mozioni nel medesimo modo e con gli stessi contenuti. Sarebbe stato disposto a riconsiderare la legge sugli stipendi e la previdenza professionale dei consiglieri di Stato, modificando i tre incarichi allo scopo di poter considerare in modo globale le proposte.
Dopo lunga discussione, il Gran Consiglio retico ha tuttavia rigettato, con una buona maggioranza, sia la mozione della frazione UDC sia quella dei verdi liberali. La reazione non si è fatta attendere. Il deputato e presidente dell'UDC dei Grigioni Roman Hug ha annunciato che il suo partito provvederà al lancio di un'iniziativa popolare.