Beni Culturali, attesa per il Mulino

Il Mulino di Maroggia distrutto dalle fiamme quindici giorni fa era un bene culturale. Le fiamme, quindi, non hanno solo fermato le macine che servivano tutto il cantone, ma anche mandato in fumo un pezzo di storia. Una storia che appartiene al patrimonio di tutti e che ha fatto si che l'edificio fosse inserito nella lista dei beni culturali da tutelare.

"C'è un grande dispiacere per quello che è successo. Abbiamo seguito, come altri, questo fuoco che divampava. Bisognerà a tempo debito fare un sopralluogo e constatare quello che è rimasto della sostanza originale dell'edificio. Poi si farà un colloquio con i proprietari, che hanno manifestato la volontà di ricostruire. Cosa e se è possibile conservare, se sarà il caso di fare un edificio completamente nuovo, se si potranno magari conservare delle parti come testimonianza di un passato che è stato così importante... è un discorso del tutto aperto", spiega Simonetta Biaggio-Simona, dell'Ufficio Beni Culturali Ticino (UBC).

Un discorso aperto, dunque, che l'UBC affronterà con i proprietari. Anche perché questi ultimi hanno più volte detto di voler ricostruire il Mulino e di voler proseguire l'attività. Qualora le fiamme avessero risparmiato alcune parti del vecchio edificio, i vincoli di tutela rimarrebbero?

"Rimangono i vincoli nel caso che ci fosse ancora tanto (dell'edificio n.d.r.) presente, ma nel caso in cui l'edificio è distrutto, l'edificio non c'è più, quindi non c'è più il vincolo. Bisognerà capire. In questo caso, purtroppo, temiamo che tanto sia andato distrutto. Forse dall'esterno si è visto tanto distrutto, ma magari ci sono ancora delle parti, vedremo", dice Simonetta Biaggio-Simona.