Ticino e Grigioni

Brienz, borgo videosorvegliato contro gli “sciacalli”

Il villaggio - evacuato a causa della frana - verrà costantemente monitorato, anche per evitare vandalismi - Per chi scavalcherà le barriere multa di 5’000 franchi

  • 2 ore fa
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Brienz, il giorno dell'evacuazione

Telegiornale 17.11.2024, 20:00

Di: TG/seidisera/sdr 

Gli 84 abitanti del villaggio grigionese di Brienz, domenica, hanno lasciato le loro case per la seconda volta in un anno e mezzo. Oggi, però, non si sa quando potranno farvi ritorno, mentre si ipotizza anche di ricostruire il paese in un’altra zona del Comune. A tal proposito vi sarà un incontro il 20 novembre per informare e coinvolgere la popolazione, visto che ricostruire in un altra zona del Comune presuppone un cambiamento del piano regolatore.

Intanto per tutti gli abitanti sono stati trovati alloggi temporanei, così come per il loro bestiame. Per evitare sciacallaggi e vandalismi il villaggio verrà costantemente monitorato mediante telecamere. I trasgressori che violeranno l’interdizione e le barriere imposte, saranno soggetti ad una multa di 5’000 franchi. “Abbiamo messo in atto una videosorveglianza per tutto il paese, che manda anche un allarme alla polizia in caso di violazione, ha riferito alla RSI Pascal Porchet, capo ufficio militare e Protezione Civile GR, siamo quindi abbastanza sicuri che non ci saranno problemi da questo punto di vista.”

L’umore delle persone che hanno lasciato le proprie case, rispetto all’ultima volta era certamente più mesto, perchè pesa l’incertezza. “L’anno scorso, chiosa il sindaco di Albula-Alvra Daniel Albertin, sapevamo che si sarebbe trattato di qualche settimana: ora si parla di mesi, o della primavera. E per tornare dovranno esserci tante condizioni giuste.”

Vallemaggia e Mesolcina e il caso contrario

Quella sopra descritta è dunque la realtà degli abitanti di Brienz, che hanno dovuto lasciare la loro casa. E’ successo anche in Mesolcina, in Vallemaggia, dopo frane violente e devastanti che lo scorso mese di giugno hanno segnato il territorio e portato via vite.

Fabiano Balli, un abitante di Fontana, che vive in val Bavona - esclusi i mesi invernali - ha vissuto la notte tra il 29 e il 30 giugno, quando la frana ha trascinato a valle quantitativi impressionanti di montagna. La sua casa è rimasta intatta, anche se resta tuttora in zona di pericolo, come ha riferito nella testimonianza rilasciata ai microfoni di Seidisera. “Ormai - dice riferendosi alla casa - la mia resta in zona rossa, però io non lascio la mia casa così. Subito il giorno dopo, due giorni dopo, ho tirato su le maniche, cominciando prima a sgomberare a mano l’entrata,perché c’erano tutti i sassi che pesavano sulla soletta. L’ho svuotata tutta e ho pulito tutto in giro la casa. Io non potrei pensare alla mia vita senza andare in Bavona. È sempre stata la casa che preferivo, anche se adesso ormai non è più come prima. La casa c’è ancora, Io la vedo come miracolata, come una fortezza. E’ chiaro, dice, che se fosse la mia casa primaria e non secondaria, forse sarebbe diverso il discorso”. Balli racconta di come sia andata bene all’abitazione, con pesanti sassi che sono rotolati accanto, provocando forti tremori, il fango che entrato ovunque come fosse una colata lavica. Anche in questa valle non mancano incognite e incertezze per coloro che desiderano rimettere in ordine le abitazioni in zona rossa. Come risponderanno le assicurazioni, in che misura? “Abbandonare - chiosa - secondo me non è la soluzione. Io non ho paura ma logicamente è molto dura, perché guardi davanti a te e c’è solo desolazione. Non è Brienz, comunque, lì c’è sopra un bel po’ di materiale e la vedo molto più dura per gli abitanti di quelle case, perché comunque lasci casa tua”.

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Evacuazione a Brienz

Telegiornale 17.11.2024, 12:30

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