Ticino e Grigioni

Caso DFA, la VPOD: “Disagio molto diffuso”

Incontro a Bellinzona per fare il punto sulla situazione: le difficoltà di impiego oltre all’italiano toccano storia, inglese e chimica. Alla ricerca di un lavoro ci sono un’ottantina di persone - Risoluzione all’indirizzo del DECS

  • 27 marzo, 00:01
  • 27 marzo, 07:26
liceo

In due anni nel medio superiore è diminuito il numero di classi

  • Immagine d'archivio Tipress
Di: Radiogiornale-Melchionda/RSI Info 

La vicenda dei tredici abilitandi in italiano ritrovatisi senza uno sbocco professionale nella scuola ticinese ha portato alla luce un problema più esteso, con tre lettere indirizzate al Cantone: dai citati, da un gruppo di 62 insegnanti di italiano, storia e inglese e poi anche da nove docenti che seguono il percorso formativo di abilitazione del gruppetto “appiedato”, un percorso da loro definito “un disservizio” perché prospetta a chi lo segue “anni di precariato”.

01:59

RG 24.00 del 26.03.2025 - Il servizio di Alain Melchionda

RSI New Articles 26.03.2025, 23:36

La questione è stata dibattuta all’assemblea convocata mercoledì sera a Bellinzona dal sindacato VPOD. “Nelle ultime settimane abbiamo riscontrato un disagio molto diffuso al quale abbiamo cercato di dare uno sbocco organizzato che riesca a portare questo malcontento anche nelle stanze del Governo”, ha dichiarato al Radiogiornale della RSI il responsabile per la categoria, Edoardo Cappelletti.

Una sessantina i presenti, che hanno fatto il punto sulla situazione: le difficoltà di impiego oltre all’italiano toccano storia, inglese e chimica, e non solo negli istituti medio superiori, anche alle medie. Alla ricerca di un lavoro ci sono un’ottantina di persone, già abilitate dal DFA o in fase di abilitazione.

Il frutto dell’incontro è stato quindi una risoluzione all’indirizzo del Dipartimento educazione, cultura e sport in particolare, ma anche di tutto il Governo in generale, che - riassume Cappelletti ai nostri microfoni - chiede “sul breve termine di attuare una serie di misure concrete e urgenti per attribuire un numero sufficiente di ore ai docenti neoabilitati al DFA, che sono in disoccupazione o in una situazione di sottoimpiego”. “Dal profilo più strutturale l’obiettivo è invece di rilanciare una seria riflessione su una riforma complessiva e profonda del DFA”, conclude.

A questi due livelli si aggiunge una petizione, quale strumento, dal basso, per fare pressione.

02:49

Docenti senza impiego

Il Quotidiano 21.03.2025, 19:00

rsi_social_trademark_WA 1.png

Entra nel canale WhatsApp RSI Info

Iscriviti per non perdere le notizie e i nostri contributi più rilevanti

Correlati

Ti potrebbe interessare