Sono stati tutti condannati i sei imputati a processo per un traffico di cocaina stimato in circa 10 chili. La Corte delle Assise criminali a Lugano ha inflitto oggi, giovedì, 7 anni di carcere (e 10 di espulsione dalla Svizzera) a quello che è più volte stato definito il "capobanda", un 30enne albanese residente oltre confine. È stato inoltre definito "centrale" il ruolo della sua compagna – cittadina svizzera – che si è vista infliggere 6 anni di prigione. Alla sbarra era finita anche una donna, lavoratrice frontaliera, che ha più volte portato in Ticino cocaina dall'Italia: è stata condannata a 5 anni di reclusione (la Corte le ha riconosciuto l'attenuante del sincero pentimento, avendo collaborato all'inchiesta) e all'espulsione per un periodo di 7 anni.
Ai tre imputati minori - tutti cittadini albanesi che hanno rivenduto la droga in diverse zone del cantone – sono state inflitte pene tra i 36 e i 60 mesi di prigione e l'espulsione dalla Confederazione per 7-8 anni.
La banda ha agito mettendo a punto un vero e proprio sistema di imprenditoria locale della cocaina e lo ha fatto "per motivi egoistici, spinta dal lucro facile e senza esitazione", ha affermato in aula la giudice Francesca Verda Chiocchetti, presidente della Corte.
Traffico di cocaina, parola alle parti
Il Quotidiano 09.11.2022, 20:00