Nonostante gli allentamenti di quasi tutte le misure restrittive annunciate ieri (mercoledì) dal Consiglio federale, due anni di pandemia di Covid-19 hanno lasciato il segno ovunque, e il settore delle persone con disabilità non fa certo eccezione. Dopo essere stati dimenticati dalle autorità politiche e sanitarie nella prima fase dell’emergenza, anche gli utenti di istituti e servizi vari sono stati meglio contemplati nelle decisioni, ma le difficoltà oggettive di un settore rimasto a lungo “chiuso” sono state molte.
Notiziario 15.00 del 16.02.2022 - Svizzera, revocate quasi tutte le misure
RSI Info 16.02.2022, 17:07
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Con il capoufficio invalidi del Canton Ticino, Christian Grassi, e con il direttore di Pro Infirmis Ticino e Moesano Danilo Forini abbiamo tracciato un primo bilancio, approfittando della loro presenza nell’ambito di un altro approfondimento sul tema dell’autodeterminazione delle persone con disabilità che uscirà nei prossimi giorni.
Grassi: “Un plauso a tutto il personale”
Partendo dall’autorità cantonale, per Grassi la pandemia ha pesato non poco, soprattutto perché ci sono stati dei vissuti non facili da gestire all’interno di molte strutture. “In questo senso - e non è retorica - un plauso va fatto in particolare al personale, che in questo periodo difficile ha continuato a svolgere il proprio lavoro a contatto con delle persone fragili, anche quando questa fragilità è emersa con ancora più forza rispetto a una situazione normale”.
Due anni di pandemia e disabilità, il bilancio del capoufficio invalidi TI Christian Grassi
RSI/Dario Lanfranconi 17.02.2022, 07:00
Grassi sottolinea però anche come ci siano stati dei casi che “hanno sbalordito - se posso permettermi questo termine - in positivo, con persone che hanno reagito molto bene anche alle difficoltà”. Dal punto di vista organizzativo, per l’Ufficio invalidi, si è trattato inoltre di mettere in atto tutte le decisioni che arrivavano dalla politica e dalle autorità sanitarie (misure restrittive, misure d’igiene, campagna vaccinale, …), con uno sforzo organizzativo “per nulla indifferente, da parte di tutti, per gestire al meglio questa situazione difficile che non è ancora finita”.
Forini: “Le misure hanno pesato di più sulle persone con disabilità”
Anche per il direttore di Pro Infirmis Ticino Danilo Forini il bilancio è in chiaroscuro: “La pandemia ha messo in luce alcuni aspetti che c’erano già e che sono stati un po’ esasperati da questa situazione. La prima è la visibilità delle persone con disabilità: a un certo punto nelle varie urgenze oggettive sono state dimenticate in maniera chiara dal Consiglio federale e dalle autorità sanitarie. Ad esempio nella campagna vaccinale si è data priorità a una scala basata solo sull’età, senza considerare le disabilità. C'è stata poi una risposta, una reazione, di cui siamo molto contenti perché andando avanti nella pandemia le esigenze particolari delle persone con disabilità son state colte.”
Due anni di pandemia e disabilità, il bilancio del direttore di Pro Infirmis Ticino e Moesano Danilo Forini
RSI/Dario Lanfranconi 17.02.2022, 07:00
A mettere maggiormente in difficoltà questa categoria già fragile è stato però l’isolamento sociale: “Al di là della fragilità fisica rispetto all’esposizione al virus, le misure che siamo stati costretti giustamente a introdurre hanno pesato molto di più sulle persone con disabilità che sul resto della popolazione, perché hanno ad esempio costretto chi vive in un istituto a passare anche lunghi mesi senza poter uscire di casa, mentre noi a un certo punto, dopo i brevi o lunghi lockdown, abbiamo avuto quasi subito dei periodi di pausa”.
Una situazione che ha fatto emergere la tensione tra la salute, e quindi la garanzia della vita come bene primario, e la qualità della vita: “Un difficile equilibrio tra proteggere le persone e permettere loro di vivere una vita degna di essere vissuta”.
Una nuova commissione etica all’orizzonte
Proprio per far fronte a questioni simili, come anche a tutto il discorso relativo al triage dei pazienti (le persone con disabilità come devono venire trattate in quest’ottica?) che tocca pure l’etica clinica, il direttore del Dipartimento sanità e socialità (DSS) Raffaele De Rosa ha annunciato in parlamento la creazione di una futura commissione etica sulla disabilità, a cui prenderanno parte tutta una serie di personalità del mondo della medicina, della filosofia, del settore della disabilità, ma che coinvolgerà anche i diretti interessati e i familiari.
“Siamo in dirittura d’arrivo, nei prossimi verrà creata questa commissione che permetterà anche in futuro di essere più pronti nel definire determinati dilemmi di questo tipo, grossi temi che meritan di essere affrontati con un gremio supplementare. La commissione etica potrà essere uno strumento molto importante a disposizione dei professionisti (formazione, linee guida, ...), ma anche delle famiglie che potranno sottoporre delle situazioni concrete” conclude Danilo Forini.