La solidarietà ticinese per chi fugge dalla guerra in Ucraina cambia forma e cambia luogo. Aperto, da lunedì, un centro a Pregassona, dove i profughi possono rifornirsi di vestiti, cibo e altri beni di prima necessità, con un occhio di riguardo nei confronti dei bambini.
Sono già state aiutate un'ottantina di famiglie e sono sono già centinaia i profughi arrivati dall'Ucraina nella Svizzera italiana. Soprattutto donne e bambini, che hanno abbandonato le loro case in piena emergenza, portando con loro poco o nulla. Gli servono vestiti, cibo, lenzuola: li possono trovare qui, in via Merlecco a Pregassona.
Un mercato solidale dove i profughi possono venire a prendere quello di cui hanno bisogno. Dalle nove a mezzogiorno, qui nello stabile ex Avaloq, un via vai di una ventina di famiglie. Tra loro quella del piccolo Artem che, con la mamma Marianna e la nonna Tamara, ha raggiunto la zia Valeria, che da tempo vive in Ticino.
Nel supermarket improvvisato gironzola anche Marina che, con la sua famiglia, ha trovato una sistemazione a casa di un privato del Malcantone. "Siamo arrivati dall'Ucraina senza nulla".
La Città di Lugano offre sostegno logistico alle tre associazioni che gestiscono il centro. La voglia di aiutare non manca.
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