Le quantità finora non sono eccezionali, ma nella Svizzera italiana è già tempo di funghi. Luglio tradizionalmente è un mese avaro di soddisfazioni per gli appassionati di micologia, ma quest’anno diversi raccoglitori hanno già portato a casa qualcosa, compresi i porcini che hanno cominciato a fare capolino già a inizio mese, come confermato per esperienza personale ai microfoni della RSI da Adriano Sassi, uno degli esperti della VAPKO, l’Associazione svizzera degli organi ufficiali di controllo dei funghi. "È una cosa abbastanza eccezionale", spiega,perché di solito a luglio nei boschi al sud delle Alpi si trova ben poco.
I luoghi più propizi per raccogliere gli agognati porcini sono quelli un po' umidi, vicino ai torrenti, dove non ci sono né troppo sole né, sopratutto, il vento che è il nemico numero uno dei funghi.
Chi frequenta i boschi da anni, viste le condizioni di partenza della stagione, è certo che per far letteralmente esplodere il sottobosco basterebbe una pioggia ben assestata al di sopra dei 1'000 metri di altitudine. Magari anche un po’ più in su, visto che con i cambiamenti climatici il limite del bosco si è innalzato e con esso si è spostato quello dei funghi. Il riscaldamento globale sta anche causando l'arrivo di specie tropicali finora mai viste nella Svizzera italiana.
Per evitare brutte sorprese durante le uscite per funghi conviene seguire sempre due consigli basilari. Il primo concerne la scelta dei luoghi, evitando quelli impervi dove si rischia di farsi seriamente male. Il secondo quella della scelta delle specie da raccogliere. In generale, afferma Adriano Sassi, conviene limitarsi a quelle conosciute. Se poi si volessero portare a casa esemplari diversi da porcini e chanterelle, prima di assaggiarli è sempre meglio farli verificare. I controllori VAPKO sono sempre disponibili.