L’accordo sui frontalieri, raggiunto tra Svizzera e Italia nel 2015 e da allora sempre in attesa di essere ratificato, non dovrebbe essere firmato da parte elvetica se Roma non farà concessioni agli operatori finanziari svizzeri. Questo quanto chiede una mozione del consigliere nazionale Marco Romano sottoscritta anche da Fabio Regazzi (PPD) e dai leghisti Lorenzo Quadri e Roberta Pantani.
Roma non ha mai ratificato l’accordo poiché ha vincolato la firma ad un’applicazione non discriminatoria dell’articolo costituzionale sull’immigrazione e la revoca da parte del Ticino dell’obbligo di presentare l’estratto del casellario giudiziale. Questi ostacoli sono nel frattempo venuti meno e se le Camere dovessero approvare la mozione, potrebbe essere la Confederazione a porre condizioni.
Romano chiede quindi “una revisione della strategia negoziale con l’Italia e l’intesa fiscale sui frontalieri, ritiene, va firmata solo quando Roma avrà concesso agli operatori svizzeri la possibilità prestare servizi in finanziari senza, come oggi, dover disporre di una filiale in Italia”.
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