Chi pensava che l'ostacolo alla firma degli accordi tra Svizzera ed Italia fosse solo la tassazione dei frontalieri, probabilmente dovrà ricredersi.
In realtà a Roma sanno bene che la partita si gioca su altri temi, primo fra tutti quello che riguarda l'accesso al mercato italiano da parte di operatori finanziari svizzeri. Una realtà indigesta alla Banca d'Italia che in parte aveva già mostrato le proprie perplessità. Da Roma vorrebbero obbligare banche e fiduciarie che intendessero avere a che fare con la clientela italiana ad aprire una succursale oltre confine, sul proprio territorio, assoggettandola fiscalmente all'Italia.
Su questo tema viene mantenuto molto riserbo dai due Governi, come sugli altri noti, a partire dal casellario giudiziario per arrivare alla LIA, come ha confermato alla RSI Alessandro Galimberti, giornalista del quotidiano economico Il Sole24Ore e conoscitore della materia fiscale sin dai primi colloqui tra i due Stati. Roma non vuole arretrare di un centimetro, mentre le diplomazie, lontane dai riflettori, lavorano alacremente.
sdr