Cinque mesi esatti dopo il fallimento del Casinò di Campione d’Italia, nell’enclave si è fatto il punto della situazione: gli impiegati saranno definitivamente lasciati a casa il 31 dicembre. Intanto i sindacati chiedono di congelare i 470 licenziamenti. In particolare si chiede una deroga che congeli le posizioni, per consentire l'accesso agli ammortizzatori sociali e per garantire la continuità occupazionale in vista della riapertura della casa da gioco, così come stabilito dagli accordi raggiunti a Roma.
Quello che preoccupa ora sono le incertezze legate ai tempi per il riavvio della casa da gioco. Nessuno, inoltre, avrà più la garanzia che sarà riassunto quando questa riaprirà. Riapertura che dovrebbe essere possibile grazie alla volontà della politica nazionale, che l’ha messa nero su bianco nella legge finanziaria 2019. Il comune, proprietario del casinò, è oggi in dissesto finanziario: sono ormai chiusi l’asilo e il centro per anziani e sono saltati gli accordi con le scuole fuori comune. A rischio anche l’unico bus e l’unica corsa della navigazione, come pure la raccolta dei rifiuti e la depurazione delle acque.
CSI/mrj
A Campione regna l'incertezza
Il Quotidiano 27.12.2018, 20:00