Il presunto autore dell’omicidio di Gordola dovrà rimanere dietro le sbarre almeno fino all’8 settembre. Lo ha deciso il giudice dei provvedimenti coercitivi Claudia Solcà, accogliendo parzialmente l’istanza del procuratore pubblico Arturo Garzoni, che aveva domandato una proroga di tre mesi della carcerazione preventiva. Richiesta a cui il difensore del 21enne, Yasar Ravi, si era invece opposto.
Solcà ha ravvisato i pericoli di collusione e di inquinamento delle prove in relazione al secondo filone di inchiesta: quello che riguarda il traffico di stupefacenti imputato al giovane. Si parla di una vendita di quasi 300 grammi di cocaina, e di un consumo personale di circa 90.
Il fronte principale resta naturalmente l’indagine sulla morte del 44enne del Mendrisiotto, per la quale lui si professa innocente. In sostanza sostiene che il 22 aprile scorso, all’entrata della "Rotonda", non toccò neppure la vittima. L’uomo – come noto – morì dopo avere ricevuto un colpo, che provocò indirettamente la lacerazione dell’arteria vertebrale sinistra.
Francesco Lepori