Il Ticino dichiara guerra ai magnaccia. Oggi, quando i papponi vengono pizzicati fuori dai postriboli o dagli appartamenti a farsi consegnare cospicue fette di guadagno dalle prostitute, dicono di essere i loro fidanzati. Ma la sottocommissione della legislazione sembra aver trovato una risposta al problema: alla prostituta che deciderà di denunciare il proprio sfruttatore, lo Stato garantirà un permesso provvisorio di residenza, un luogo protetto e un aiuto finanziario per il periodo dell'inchiesta e del processo.
Questa la principale novità di un disegno di legge in cui tutte o quasi le criticità sono finalmente state risolte. E per eliminare l'annoso problema dei debiti col fisco, ogni prostituta dovrà versare 750 franchi al mese entro il primo di ogni mese.
Finalmente il nuovo regolamento sembra maturo, dopo ben 5 anni di gestazione. Settimana prossima verrà presentato alla Commissione della legislazione.
Il Gran Consiglio si chinerà sul testo nei primi mesi dell'anno prossimo e probabilmente verrà consegnato al Ticino lo strumento necessario per mettere ordine in una professione sì legale ma spesso contornata da fenomeni criminali.
Matteo Bernasconi//redMM