La "casa di correzione Realta", a metà del XIX secolo, è stato uno dei primi istituti per gli internamenti amministrativi in Svizzera. Lo dice uno studio realizzato dal team di ricercatori guidato da Tanja Reitmann su incarico del Governo cantonale, appena pubblicato, che fa luce su più di 100 anni di misure coercitive a scopo assistenziale nei Grigioni.
A Realta venivano internati soprattutto uomini e la sua particolarità stava nel fatto di ospitare fianco a fianco non solo emarginati, rinchiusi anche per anni senza aver commesso alcun reato, ma anche malati mentali e criminali. Stando al documento, questi provvedimenti toccarono circa 1'500 persone fra i 1855 e il 1981. Non è più quantificabile con precisione, invece, il numero di minorenni che fu collocato al di fuori della famiglia dalle autorità tutorie.
Lo studio contribuisce a fare chiarezza su un tema spinoso: le vittime dal 1° aprile hanno la possibilità di chiedere, tramite l'ufficio di consulenza cantonale, un risarcimento al fondo creato appositamente dalla Confederazione.
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