Il Governo del Canton Grigioni non intende versare un indennizzo per Adam Quadroni, l’ex impresario che ha smascherato lo scandalo degli appalti truccati in Bassa Engadina. Lo ha reso noto in una conferenza stampa nella tarda mattinata di martedì, alla quale erano presenti tre membri dell’Esecutivo: Carmelia Maissen, Martin Bühler e Peter Peyer. Il motivo: manca una base legale per il risarcimento, sia a livello cantonale che nazionale, dove la Camera bassa ha rifiutato per l’ennesima volta nel 2024 la creazione di una norma ad hoc.
Adam Quadroni
Una petizione, che chiedeva giustizia per il “whistleblower”, era stata firmata da oltre 4’000 persone e consegnata il 4 dicembre. Aveva dato nuovo slancio a un’esigenza non nuova, che l’interessato tramite il suo legale porta avanti sin dal 2019. Quadroni, lo ricordiamo, nel 2017 aveva subito un arresto e un internamento coatto in una clinica psichiatrica, un intervento di polizia che una commissione parlamentare di inchiesta nel 2021 ha riconosciuto come sproporzionato.
Il Cantone - grazie alla segnalazione - ha risparmiato milioni ma si era limitato a una lettera di ringraziamento nei confronti dell’ex impresario, che dalla vicenda è uscito rovinato. Il Governo aveva fatto valere fra l’altro il fatto che dei procedimenti penali sono ancora in corso. Oggi riconosce quantomeno la situazione personale di Quadroni come un caso di rigore e gli condona i crediti ancora scoperti.
Appaltopoli, il Governo retico su Quadroni
Telegiornale 04.02.2025, 12:30