Ticino e Grigioni

I boschi grigionesi sono in sofferenza

Il Dipartimento infrastrutture, energia e mobilità: "Servono misure straordinarie; più di metà del territorio boschivo settentrionale non è in grado di rinnovarsi in modo naturale"

  • 15 settembre 2022, 15:30
  • 20 novembre, 15:02
Foto d'archivio

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Di: ATS/M. Ang. 

Oltre la metà del territorio boschivo del territorio grigionese settentrionale non è in grado di rinnovarsi in modo naturale e servono misure straordinarie. Bisogna salvaguardare, in particolare, quelle specie arboree di cui gli ungulati vanno ghiotti: l'abete bianco, la rovere, la quercia farnia, l'acero montano e il tiglio. Rispetto al 2007 le superfici problematiche sono più che raddoppiate.

È quanto emerge dai dati raccolti nella regione della Valle del Reno - Schanfigg - Domigliasca - Heinzenberg - Safien dal Dipartimento infrastrutture, energia e mobilità dei Grigioni, dati resi pubblici nella "relazione bosco-selvaggina 2022".

Oltre agli interventi a livello selviculturale, occorrerà intervenire anche sugli effettivi della selvaggina. Nella nota si legge che la caccia grigionese avrà il compito di contribuire a regolare il numero di cervi e di caprioli.

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