Vallemaggia, cassa malati, perequazione finanziaria e Posta: sono questi i temi principali messi mercoledì sul tavolo in occasione dell’incontro tra la deputazione ticinese alle Camere federali e il Consiglio di Stato. Sono questioni che - per un motivo o per l’altro - al momento non rendono felice il Cantone. Quella del “gigante giallo” e della strategia che prevede la chiusura di un terzo dei suoi uffici è la più recente. È stata espressa delusione soprattutto per le modalità di comunicazione: “Siamo consapevoli che il mondo sta cambiando, ma di fronte a tematiche così delicate ci si attende un approccio più aperto e collaborativo”, ha detto il presidente del Governo Christian Vitta. Il malumore non è solo ticinese e Piero Marchesi, presidente della deputazione, ritiene che una discussione al Parlamento federale sui paletti per l’operato della Posta “arriverà già nella prossima sessione, con due visioni contrastanti” fra i sostenitori del servizio pubblico a ogni costo e quanti ritengono che l’azienda debba fare utili da distribuire alla Confederazione.
Riguardo alle conseguenze del maltempo, a Bellinzona si ritiene che Berna non colga pienamente la portata del disastro. Il Ticino con Vallese e Grigioni ha scritto due lettere, una a Guy Parmelin e l’altra all’insieme del Consiglio federale. La prima missiva, per chiedere il lavoro ridotto, ha avuto risposta negativa. Non si è voluto fare eccezioni. La seconda richiesta è quella di un credito straordinario per la ricostruzione “ed è chiaro che deve entrare in gioco la solidarietà federale perché c’è da ricostruire un’intera regione”, ha dichiarato Vitta ai microfoni della RSI.
Quanto ai premi dell’assicurazione malattia che pesano sempre più sulle tasche dei ticinesi, il capo del Dipartimento sanità e socialità Raffaele De Rosa incontrerà presto la responsabile del dossier a livello federale, Elisabeth Baume-Schneider. “Bisogna chiarire i dati per capire dove sta il margine di manovra per ridurre i costi a livello federale ma anche cantonale. L’obiettivo della deputazione - secondo Marchesi - non è di fare il giudice ma di favorire il dialogo”.
La perequazione intercantonale, infine, scontenta il Ticino e alcune modifiche richiedono un cambiamento di legge e la deputazione ci ha detto che nella prossima proposta governativa “sarà molto difficile”, ha spiegato di nuovo Christian Vitta. Ci sono però “parametri, per esempio nel meccanismo che considera i redditi dei frontalieri e la loro ponderazione, che sono di competenza del Consiglio federale. A corto termine un’azione permetterebbe di cambiare qualcosa a favore di cantoni come il Ticino, oggi sfavoriti.”.
L'appello a Berna per la Vallemaggia
Il Quotidiano 28.08.2024, 19:00