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Il cammino dell'arcobaleno

La comunità omosessuale in Svizzera, fra conquiste e persistenti insidie. Intervista a Joana Bienert co-coordinatrice di "Imbarco Immediato"

  • 7 luglio 2020, 05:49
  • 22 novembre, 19:02
05:05

La comunità LGBT in Svizzera: a colloquio con Joana Bienert

RSI/Alex Ricordi - Fabio Salmina 07.07.2020, 06:58

Lo scorso febbraio, il "sì" del popolo al divieto di discriminazione basata sull'orientamento sessuale. In giugno, il via libera del Nazionale al progetto sul matrimonio per tutti. La comunità omosessuale in Svizzera può così registrare alcuni rilevanti progressi sul terreno dell'ampliamento dei propri diritti e della difesa della propria identità.

Tanto più che la soluzione appena accolta dalla Camera del popolo contempla anche la possibilità, per le coppie di donne omosessuali, di accedere al seme di un donatore. Il dossier passerà ora al vaglio degli Stati. Nel caso di un'accettazione definitiva la prospettiva di un referendum appare probabile. Ma intanto il voto del Nazionale ha dato la misura di quanto le aperture su questi temi abbiano fatto breccia fra i banchi del Parlamento. I tempi, certo, sono stati lunghi. Risale infatti a 13 anni fa, va ricordato, l'introduzione in Svizzera dell'unione domestica registrata.

Joana Bienert fa parte del coordinamento dell'associazione LGBT+ "Imbarco Immediato"

Joana Bienert fa parte del coordinamento dell'associazione LGBT+ "Imbarco Immediato"

  • tipress

La comunità LGBT in Svizzera può quindi guardare al futuro con nuove prospettive. Ma anche nella consapevolezza che forme persistenti di omofobia sono purtroppo sempre latenti e da affrontare su vari livelli della società. Nel
VIDEO in apertura di articolo, le riflessioni di Joana Bienert, esponente dell'
associazione "Imbarco Immediato".

Alex Ricordi


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