In Svizzera i servizi di psichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza lanciano l’allarme: sempre più giovani soffrono di un disagio psichico, le strutture di cura esistenti sono sature, servono nuovi posti letto. Il Ticino non fa eccezione.
Stando all’Ufficio federale di statistica, nel 2021 il numero di ricoveri di giovani è aumentato del 17% in tutta la Svizzera, e del 26% solo per le giovani donne. La maggior parte di loro è depressa o soffre di disturbi nevrotici legati allo stress.
In Ticino, dal 2015 al 2020 sono stati 160 i minorenni ricoverati con diagnosi psichiatrica in media all’anno. Nel 2021 sono stati 224, quasi il 40% in più.
In Ticino, dal 2015 al 2020 sono stati 160 i minorenni ricoverati con diagnosi psichiatrica in media all’anno. Nel 2021 sono stati 224, quasi il 40% in più.
Cifre impressionanti e preoccupanti, tuttavia, parlare apertamente del disagio psichico giovanile è spesso difficile a causa della stigmatizzazione associata alla salute mentale. Samyra ha deciso di dare la sua testimonianza a volto scoperto a Falò per contribuire a infrangere quello che è ancora un tabù. “Ho cominciato a mostrare un malessere già a 13 anni, diciamo che è stata la mia prima esplosione, e poi sono andati avanti, in modo molto discontinuo, avevo dei periodi buoni, dei periodi peggiori e ho manifestato il mio malessere in diversi modi, ho avuto dei periodi in cui non mangiavo, autolesionismo, ho avuto anche molti pensieri di suicidio.”
Gli esperti parlano di disregolazione emotiva, come spiega lo psichiatra Daniele Garino della Clinica Santa Croce a Orselina: “Vuol dire avere degli alti e bassi di umore talmente forti da non riuscire a mantenere le amicizie, un apprendistato o un percorso scolastico, quindi avere anche un impatto molto forte su quello che è il potenziale di vita.”