Il movimento Hamas – considerato organizzazione terroristica da vari paesi occidentali – detiene le chiavi del potere nella Striscia di Gaza. Una striscia di terra lunga circa 50 chilometri e larga solo fino a 12 chilometri, schiacciata tra Israele, l’Egitto e il Mediterraneo. Qui, vivono oltre 2 milioni di palestinesi che fanno di questo territorio uno di quelli con la più alta densità di popolazione al mondo.
È anche una delle aree più povere del pianeta. Un humus perfetto per l’organizzazione nazionalista palestinese e islamico radicale, che governa la Striscia con il pugno di ferro.
Gaza è anche una prigione a cielo aperto, isolata da un rigido blocco che impedisce la libera circolazione della maggior parte dei residenti e delle merci. Il 50% delle famiglie vive al di sotto della soglia di povertà e il 70% dipende esclusivamente dagli aiuti umanitari.
I giornalisti Kristell Bernaud e Alain Pirot, tra il 2018 e il 2019, hanno trascorso diversi mesi nella Striscia di Gaza, seguendo la vita quotidiana di diverse persone. Persone come Ramiz, che ha compiuto il coraggioso passo di denunciare Hamas e che per questo ha rischiato la vita.
Il loro documentario è stato trasmesso giovedì sera da Falò.
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