Il turismo d'affari e congressuale, dopo lo stop forzato imposto dalla crisi pandemica, fa registrare in Ticino un rinnovato slancio. Ben lo dimostrano, ad esempio, le cifre relative al Congresso Linfomi che oggi, martedì, prenderà avvio a Lugano. "Già da tre settimane a questa parte abbiamo dovuto sospendere la possibilità di iscriversi per partecipare in presenza perché è stato raggiunto il numero massimo di partecipanti", afferma Cristiana Brentan, coordinatrice del segretariato organizzativo del congresso, sottolineando che "in presenza avremo 4000 persone". Questo simposio, punto di riferimento per la comunità scientifica impegnata nella lotta ai linfomi maligni, nacque nel 1981 con 300 partecipanti. Dopo più di 40 anni, è così "diventato dieci volte più grande, se non di più".
Turismo congressuale in Ticino
SEIDISERA 12.06.2023, 19:16
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Un congresso di grandi dimensioni, quindi, che evidenzia la crescente rilevanza del turismo d'affari. Il settore rappresenta infatti quasi il 20% dei pernottamenti nel cantone, generando introiti e importanti opportunità per i vari partner che ruotano attorno all'organizzazione di eventi. Lo scorso aprile, a Bellinzona, è stato inaugurato il Ticino Convention Bureau, un centro di competenza per la gestione del turismo d'affari che svolge, un ruolo di mediatore. "Le organizzazioni turistiche regionali, così come Ticino Turismo", spiega il coordinatore del centro Samuel Righetti, "collaboravano occasionalmente o comunque opportunisticamente quando si trattava della gestione di eventi". Ora però, grazie a questo centro, la "collaborazione tra i vari attori all'interno del turismo d'affari" si è consilidata "e si stringerà ancora maggiormente nel futuro per offrire un servizio migliore ai turisti d'affari" che visitano il Ticino. La regione sembra quindi avere tutte le carte in regola per divenire un punto di referenza nel settore. Parlando di turismo congressuale ci si riferisce spesso a eventi che riuniscono migliaia di persone. "Ma la nostra forza in Ticino", osserva Righetti, è data da eventi più piccoli che sono i meeting, i seminari, i ritiri aziendali, le conferenze fino a 100 persone".
Uno degli attori del settore è Thomas Amiconi, che dirige un'azienda luganese e valuta positivamente le prospettive di crescita del turismo d'affari e congressuale. "Abbiamo la fortuna di vivere in un contesto straordinario. Siamo fra Milano e Zurigo, due poli economici molto importanti", afferma, sottolineando che per questo segmento c'è un grosso potenziale "soprattutto magari fuori dalla stagione turistica". Si parla quindi di destagionalizzare il periodo, "portando appunto congressi nei periodi non prettamente turistici". La regione presenta però difficoltà di ordine logistico. Soprattutto in relazione al settore congressuale "forse i limiti sono proprio dettati dalla tipologia di strutture alberghiere che abbiamo qua: abbiamo poche catene internazionali" e soprattutto "alberghi piccoli, con poche stanze a disposizione", osserva Amiconi.