L'aumento delle temperature sta portando sempre più persone a trovare sollievo grazie a un bel tuffo in piscina. Una buona notizia per i gestori degli impianti che, tuttavia, si ritrovano a dover utilizzare sempre più cloro e quindi a cambiare sempre più acqua.
Gianfranco Salvati, capo degli stabilimenti balneari di Lugano, spiega ai microfoni della RSI che rispetto al 2021 l'utilizzo del cloro è aumentato del 10-15%. "L'obiettivo è garantire sempre condizioni adeguate ai bagnanti che già al mattino si tuffano nelle vasche di una delle più grandi strutture della Svizzera che conta un totale di 4 milioni di litri d'acqua".
Il grande problema, in questo periodo di siccità, non è tanto il cloro quanto l'acqua da impiegare per rispettare le regole dell'Ufficio dell'igiene. In tal senso, spiega il manutentore Valentino Alfano, "non sempre è possibile mettere in campo gli stessi rimedi". Il riferimento si volge inevitabilmente a quelle zone come il Mendrisiotto, dove il manco d'acqua ha portato a dove limitare l'utilizzo di questa preziosa risorsa. In Ticino infatti, la siccità ha raggiunto livelli record.