La canicola non dà tregua, la siccità persiste e le condizioni dei corsi d'acqua in Ticino si fanno sempre più preoccupanti. Dopo quasi 7 mesi senza precipitazioni di rilievo laghi e fiumi sono ormai messi a dura prova e presentano, specie nel Sottoceneri, una portata sensibilmente inferiore a quella normale.
Fiumi ticinesi (quasi) in secca
SEIDISERA 19.07.2022, 20:12
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Che si può fare di fronte all'eccezionalità di questa situazione? Purtroppo "attualmente ben poco o sostanzialmente nulla", osserva l'ingegner Andrea Salvetti dell'Ufficio cantonale dei corsi d'acqua, aggiungendo che nei bacini idroelettrici del Sopraceneri vi sono ora livelli molto bassi rispetto alle medie di questo periodo.
Di conseguenza il ruolo che possono giocare le centrali idroelettriche è abbastanza ridotto. Intanto le portate dei corsi d'acqua "sono veramente vicine a quelli che sono i minimi storici. Abbiamo mediamente su tutto il cantone fra il 25% e il 30-35% del deflusso che solitamente si vede e si misura in luglio". Le situazioni più critiche si possono constatare osservando il Cassarate, il Vedeggio e soprattutto il Laveggio e la Breggia; quest'ultimo torrente, rammenta Salvetti, è poi "un bacino un po' particolare, anche perché è parzialmente carsico".
Per uscire da questa situazione occorrerà un periodo veramente prolungato di pioggia. Le piccole precipitazioni stagionali sarebbero insomma ininfluenti. "Per la ricarica delle falde, alla fine non è importante il temporale sul piccolo corso d'acqua", sottolinea l'esperto del cantone.
Anche i pesci soffrono il caldo (e rischiano di morire)
SEIDISERA 19.07.2022, 20:14
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Quali, ora, le conseguenze per la fauna ittica? A mettere i pesci in pericolo è la combinazione di due fattori: da un lato l'assenza di precipitazioni che ha trasformato i fiumi in ruscelli; dall'altro l'ondata di calore in atto che sta aumentando pericolosamente la temperatura della poca acqua rimasta. L'insidia maggiore è ora rappresentata da tratti di fiume nei quali l'acqua tende a filtrare completamente, determinando così la formazione di pozze isolate.
"Ed è lì che dobbiamo intervenire poiché una volta che una pozza è isolata il pesce non ha più possibilità di muoversi", afferma Tiziano Putelli, capo dell'Ufficio caccia e pesca del cantone. Vanno quindi considerati i problemi legati al riscaldamento delle acque e alla vulnerabilità di alcuni pesci: "È chiaro che se abbiamo delle trote, che sono molto più sensibili alle temperature elevate, allora facciamo un intervento immediato e le spostiamo nelle zone dove l'acqua è più presente". Concretamente, si interviene con un apparecchio elettrico che consente di catturare i pesci, stordendoli. Essi vengono quindi collocati "in cassoni con l'ossigeno e poi trasferiti in zone più ricche d'acqua", spiega Putelli.
Per ora non sono state ancora riscontrate morie di pesci, ma ci si adopera per scongiurarle. "Con i guardiapesca stiamo adesso allestendo un piano d'emergenza sul Mendrisiotto", anticipa Putelli, precisando che se si renderà necessario "organizzeremo degli interventi nei punti più critici" proprio per evitare un'elevata mortalità dei pesci all'interno di pozze isolate.