Le dighe e le acque della Maggia scorrono verso una statalizzazione. Il Consiglio di Stato, su proposta del Dipartimento delle finanze e dell’economia (DFE), ha licenziato oggi il messaggio con cui chiede al Gran Consiglio di respingere la domanda preliminare di rinnovo della concessione per l’utilizzo delle acque della Maggia e dei suoi affluenti (e delle acque della Valle Bedretto) presentata in ottobre dalle Officine Idroelettriche della Maggia SA (OFIMA).
Il messaggio licenziato quest’oggi dal Consiglio di Stato è un passo significativo nella direzione del principio di utilizzo in proprio, da parte dello Stato, delle acque pubbliche di superficie, che avverrebbe tramite l’Azienda elettrica ticinese (AET).
Con questo messaggio il Consiglio di Stato fa valere il diritto di riversione che lo Stato può esercitare per gli impianti le cui concessioni in essere giungeranno a scadenza nei prossimi decenni (2035 per gli impianti di Maggia I e 2048 per Maggia II.