Una speciale banconota da -1'200 franchi è stata distribuita dall'Unione sindacale svizzera oggi, martedì, in Piazza Manzoni a Lugano. È la cifra che ogni donna si vedrà tagliare dalla propria rendita pensionistica - in media già di un terzo inferiore a quella degli uomini - con l'approvazione della riforma AVS21. Nel terzo anniversario dello sciopero delle donne del 2019, la sezione Ticino e Moesa dell'organizzazione ha voluto invitare così a votare "no" il 25 settembre al testo che porterebbe da 64 a 65 l'età di pensionamento per le lavoratrici, la stessa età che per gli uomini.
Una banconota da -1'200 franchi
È un'ipocrisia "giustificare la riforma con il concetto di uguaglianza", ha affermato Chiara Landi di Unia, "come se colpire unilateralmente la parte della popolazione già strutturalmente discriminata avesse qualcosa a che vedere con il concetto di parità”. Quasi un terzo delle attuali pensionate non ha una rendita del 2° pilastro, in settori a predominanza femminile questa è di poche centinaia di franchi al mese e quattro donne su cinque lavorano inoltre a tempo parziale, è stato ricordato invece da Lorena Gianoilli del VPOD.
Quello luganese non era l'unico evento della giornata. La mobilitazione lanciava il prossimo grande sciopero che si terrà nel 2023 (naturalmente, il 14 giugno), azioni e manifestazioni erano previste in una trentina di località svizzere. A partire da Berna, dove sulla Piazza federale le donne hanno attirato l'attenzione dei passanti e dei parlamentari sulla povertà femminile nell'età della pensione, ma anche a Ginevra, Zurigo, Lucerna,.... A Losanna un primo evento con centinaia di partecipanti si era già tenuto lunedì sera vicino alla Cattedrale.
Donne contro la Riforma AVS 21
Il Quotidiano 14.06.2022, 21:00
Sciopero delle donne in Svizzera
Telegiornale 14.06.2022, 22:00