Ticino e Grigioni

Le voci dei ristoratori

Testimonianze raccolte tra i ristoratori del centro di Lugano al primo giorno di chiusura delle attività, tra rassegnazione e nuovi servizi

  • 22 dicembre 2020, 21:06
  • 22 novembre, 17:55
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Orfani di una cucina calda

Il Quotidiano 22.12.2020, 20:00

Di: Quot/CSI/Bleff 

"Chiudere proprio prima di Natale è dura. Avremmo forse preferito chiudere prima, ma col senno di poi... è andata così". È l'opinione sconsolata di Anna Galli, proprietaria del ristorante Commercio a Lugano, raccontata ai microfoni della RSI. "Ho 13 dipendenti, ci sono tutte le famiglie dietro..."

C'è chi poi per forza di cose prova a reinventarsi attivando in extremis servizi d'asporto, come al Mauri Concept. "Abbiamo attivato il servizio anche per i clienti fidelizzati, oltre che per mantenere il nome in giro", spiega la proprietaria Deborah Mauri. "Dalle 10-12 persone che solitamente lavorano per noi oggi ce ne sono solo 3", aggiunge poi.

L'offerta di cibo da asporto da parte di bar e ristoranti si allunga di giorno in giorno (vedi il sito viviiltuoticino). "Abbiamo già vissuto la situazione col primo lockdown - spiega Francesco Gabbani, proprietario di Gabbani Gastronomia - Chiusura dei ristoranti vuol dire più lavoro per noi nel portare la spesa a casa della gente, e la richiesta è tanta. Abbiamo addirittura dovuto chiudere le comande perché non riusciamo più a evaderle. La gente potrà però passare in negozio a ritirarle".

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CSI 18.00 del 22.12.2020 - Il servizio di Camilla Luzzani

RSI Info 22.12.2020, 18:59

  • ©Keystone

Tra coloro che lavorano tutto l'anno col take away, c'è chi non prevede però di essere sommerso dalle richieste: "Tanti lavorano da casa e manca la gente negli uffici - spiega Liqun Zhou di Rice Go - quindi alla fine per noi la situazione è più o meno uguale, forse qualcosa in più".

Le interviste integrali nel servizio in testa all'articolo.

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