Chi pensava che l’incubo delle zanzare fosse terminato con la fine dell’estate si sbaglia. Anzi: proprio nelle ultime settimane in varie parti del Ticino gli insetti sono tornati a far parlare di sé con le loro fastidiose e dolorose punture. Ma ce ne sono di più o di meno rispetto al passato?
Secondo gli ultimi dati della SUPSI, dopo la pandemia, sono di nuovo aumentate: dal 2021 al 2022 c’è stata una crescita del 42%, ora però, nel 2023, la popolazione sta diminuendo. Ma allora funzionano i trattamenti? I cittadini sono così diligenti? O sono le autorità che giocano allo scaricabarile?
Nonostante la presenza di questi fastidiosi animali, proprio il Ticino con la sua cellula antizanzare della SUPSI è considerato un pioniere nella lotta contro questo famigerato insetto. I tombini vengono sistematicamente passati al setaccio e costantemente analizzati dagli esperti e solo in pochi casi si trovano delle larve di zanzare. E non solo: a Morcote e Melide ad esempio ogni settimana vengono rilasciati circa 150 mila maschi di zanzare tigre sterili che dovrebbero evitare la riproduzione del famigerato insetto. E se l’esperimento pilota dovesse dare i frutti sperati verrà esteso anche ad altri comuni e zone sensibili.
Intanto però la palla è nel campo dei cittadini chiamati a disinfestare e combattere l’insetto…quasi sempre a proprie spese e con le loro forze. E non tutti fanno i salti di gioia
PFAS e zanzare, incubo infinito
Patti chiari 29.09.2023, 21:10