Il capo dell’esercito Philippe Rebord giovedì pomeriggio ha fatto visita a S-chanf alla compagnia della scuola reclute Difesa contraerea 33 colpita dallo scandalo delle umiliazioni a una recluta ordinate e filmate da due sottoufficiali.
Bullismo, capo esercito condanna
Il Quotidiano 18.10.2018, 21:00
Dopo la condanna via twitter di mercoledì, il comandante di corpo ha voluto così testimoniare la sua vicinanza ai militi: in particolare ha avuto un breve incontro con il giovane ticinese bersaglio delle vessazioni, un altro con i tre militi e l'ufficiale incorporati. Poi si è intrattenuto con i quadri e pure con i soldati della sezione protagonisti del video mostrato dalla RSI martedì 16.10.
Un'altra recluta: era un semplice gioco
Una visita iniziata alle 13:00, poco dopo che sul portale Ticinonews un’altra recluta ticinese aveva smentito di aver subito atti di bullismo. Quando avvenuto durante la formazione a Emmen, ha detto il soldato "era un semplice gioco", "il clima era assolutamente amichevole".
Lo sgomento del padre che ha denunciato pubblicamente
Un’uscita che immediatamente ha suscitato la reazione di sgomento e delusione del padre del soldato "bersaglio" che aveva denunciato martedì al Quotidiano quanto era avvenuto alla scuola reclute.
Recluta ticinese costretta a fare da bersaglio
RSI Info 16.10.2018, 21:23
"L’inchiesta militare – ci ha ripetuto il padre – era partita prima della mia denuncia. Ho detto che ho fiducia nell’Esercito e se dall’istruttoria dovesse emergere che mio figlio ha detto la verità, adirò alle vie legali nei confronti di chi ha messo in dubbio le mie dichiarazioni e ora cerca di arrampicarsi sugli specchi".
La giustizia tratta il caso con grande meticolosità
Da noi nuovamente interpellato, il portavoce della giustizia militare, Franz Zelwegger, ha ribadito come sia ancora prematuro pronunciarsi ribadendo come l’istruttoria sia in corso e il caso sia trattato "molto seriamente e con grande meticolosità".
Comunque sia: inaccettabile
Non sorpreso, invece, di quanto emerso il portavoce dell’esercito, Daniel Reist che telefonicamente ha tenuto a ribadirci quanto espresso ad alcuni media: "Se quello che si vede nel video da voi mostrato è la realtà per l’Esercito è assolutamente inaccettabile, se non è la realtà è ugualmente assolutamente inaccettabile che ci sia qualcuno che abbia filmato una scena del genere e l’abbia diffusa".