Le città ticinesi vestono praticamente tutte di rosso i conti dell’anno venturo. Anche Locarno nel 2025 prevede un disavanzo d’esercizio, stimato in 2,1 milioni di franchi.
Un risultato che evidenzia i difficili rapporti con il Cantone. “Livello di cifre subiamo fortemente quelle che sono delle misure sulle quali noi non possiamo agire”, commenta ai microfoni della RSI Mauro Silacci, capodicastero Finanze ed Economia. Da parte sua, il sindaco Nicola Pini sindaco sottolinea il fatto che le maggiori spese sono vincolate: “Ad esempio nel settore degli anziani continuano ad aumentare. Ma abbiamo anche le recenti decisioni del Consiglio di Stato nell’ambito del preventivo che ci obbligano ad assorbire anche dei costi, come nell’ambito della scuola. Cosa che facciamo, perché crediamo fortemente in questo ambito, ma sono fattori che ci hanno obbligato a cercare di asciugare alcune spese. Laddove possiamo”.
Il lavoro è quindi stato trasversale in tutti i dicasteri. Messo nero su bianco, il risparmio è superiore al milione di franchi. Si prevede di raggiungerlo, ad esempio, grazie a maggiori entrate per 400’000 franchi alla voce multe con l’utilizzo della videosorveglianza. E riducendo le spese per il personale riconoscendo ai dipendenti il carovita limitato allo 0,5%. Un riconoscimento limitato, ma che “comunque vogliamo fare - sottolinea il sindaco - . La revisione dell’attuale ROD, il regolamento organico dei dipendenti, porterà comunque un miglioramento generale, non solo delle condizioni quadro di lavoro a livello normativo, ma anche per i salari e l’allungamento di carriera”.
Ma ciò non basta. Anche perché il tasto dolente è il gettito fiscale, che subisce gli effetti della riforma fiscale sulle persone fisiche già introdotti nel 2024 e degli sgravi per le imprese che entreranno in vigore nel 2025: “Abbiamo calcolato una diminuzione del nostro gettito fiscale di circa 3 milioni su un totale di 40-41 milioni”, dice Silacci. “Da qui si capisce come l’impatto sia importante”.
Il gettito delle persone giuridiche potrebbe diminuire di 1,8 milioni. Una prospettiva che ha spinto il Municipio ad agire sul moltiplicatore delle aziende: la proposta è alzarlo dal 90 a 97% così da incassare di più dalle imprese e limitare la perdita a 1,4 milioni di franchi. “Si chiede alle aziende di darci una mano e comunque per loro il risparmio sarà nell’ordine del 20-25%. Quindi non vogliamo scacciare le imprese o evitare che vengano a Locarno”, sottolinea il sindaco. Non un fulmine a ciel sereno. “Alcune aziende - dice il capodicastero Finanze ed Economia - sono state coinvolte”. Una mossa ponderata, che non spaventa quindi l’esecutivo Locarnese.