Una sveglia portata agli uffici del Ministero pubblico ticinese. È con questa azione simbolica che il collettivo T’aspettofuori ha deciso di protestare contro “il malandazzo e l’inefficienza del nostro sistema giudiziario”. La manifestazione si è tenuta questa sera a Lugano. Secondo i promotori, il diritto all’uguaglianza giudiziaria non è più garantito e si sta verificato un “effetto imbuto”, secondo cui ci sarebbero troppi poliziotti e pochi magistrati.
Pochi procuratori: “La responsabilità è della politica”
“Se siamo in questa situazione è perché la politica sta giocando con il terzo potere”, dice ai microfoni della RSI Michel Venturelli, cofondatore del collettivo T’aspetto fuori che parla di un sistema giudiziario in affanno e poco efficace. Considerazione che condivide anche il procuratore generale Andrea Pagani: “La sveglia va portata a chi può decidere sulle risorse umane”, quindi Governo e Parlamento.
“Non è vero che non c’è uguaglianza giudiziaria”
Riguardo alla mancata uguaglianza a livello giudiziario, Pagani rimanda le accuse al mittente: “Non è assolutamente così. Ogni procuratore pubblico si muove sempre all’interno del rispetto del principio della parità del trattamento”. A determinare la velocità di una procedura, prosegue, sono fattori esterni, come la complessità dei fatti, il sovraccarico di lavoro dei magistrati, il turnover di questi ultimi o dalle attività dei difensori. Come pure anche degli errori, ma “sempre e solo fatti in buona fede”.
Con la manifestazione odierna viene messa in dubbio anche l’indipendenza della magistratura, affermazione che Pagani non condivide. Il procuratore generale indica che la magistratura decide in maniera autonoma se e quando aprire un procedimento penale.
Si vuole un nuovo sistema di nomina dei procuratori
Un altro tema recente che riguarda il Ministero pubblico è la nomina di due procuratori. Una parte della politica ha ventilato l’idea di cambiare il sistema di nomina e Pagani è d’accordo: “Il sistema è giunto al capolinea. Ho anche proposto alla Commissione di giustizia una soluzione”. Per il procuratore generale, occorre che il Parlamento decida chi faccia parte o meno della direzione del Ministero pubblico che dovrebbe poi avere la possibilità, anche dietro concorso pubblico ed esame di una commissione di esperti, di proporre gli aspiranti procuratori a un’autorità terza, che per Pagani dovrebbe essere il Consiglio della magistratura.