Ticino e Grigioni

Palexpo di Locarno, danni per 4,5 milioni

Prime stime dei danni a quattro giorni dalle violente grandinate di venerdì notte e dopo le precipitazioni del fine settimana

  • 29 agosto 2023, 19:17
  • 15 settembre 2023, 11:32

Maltempo, Ticino conta i danni

SEIDISERA 29.08.2023, 18:09

  • Ti Press
Di: SEIDISERA/Red. MM

A quattro giorni dalle violente grandinate di venerdì notte, e dopo le precipitazioni del fine settimana, in Ticino prosegue la conta dei danni. È ancora presto per avere cifre complessive, ma già i danni al Palexpo di Locarno - ad esempio - sono stimati a circa 4 milioni e mezzo di franchi.

Sull'arco di tre giorni, da venerdì sera a lunedì sera, alla centrale comune d'allarme di Bellinzona sono arrivate più di 2'300 telefonate, cui hanno fatto seguito oltre 600 interventi dei pompieri e 400 della polizia cantonale. Questo sicuramente, in termini di interventistica, è decisamente fuori scala, spiega alla RSI Renato Pizolli, portavoce della polizia cantonale ticinese.

Il Locarnese è la regione che ha subito più danni perché colpita già venerdì da una violentissima grandinata che è riuscita a sfondare i tetti. E poi i due giorni di pioggia con l'acqua entrata nelle case. Ci sono stati feriti, sfollati e aziende che hanno subito danni per milioni di franchi. Esempio, ma è solo uno dei tanti, la falegnameria Lurati & Frei di Ascona. "Ha il tetto demolito, tutta l'acqua è entrata da sopra. Tutti i macchinari sono inzuppati d'acqua, così come i lavori in esecuzione, pronti per la posa. E oltretutto anche l'ufficio con tutti i computer, server e stampanti... sono tutti andati. Il morale venerdì sera era a terra quando sono arrivato verso le 10.00/10.30 in falegnameria. La sensibilità del Locarnese si è proprio mossa. Tantissime persone hanno aiutato. La voglia di ripartire è proprio tanta e lo si vede anche in questi giorni, nei quali tutti stanno dando il massimo per aiutare a ripartire al 100%", racconta il contitolare Roberto Ferrari.

Purtroppo l'esempio di quanto accaduto alla falegnameria è uno dei tanti, come ci conferma il sindaco di Locarno, Alain Scherrer. "Chi vive fuori da Locarno, dal Locarnese, non si rende davvero conto di quello che è successo. I danni sono ingenti sia per l'amministrazione pubblica, ma anche per i privati. C'è una situazione di emergenza. A mio modo di vedere, si potrebbe anche pensare a uno stato di calamità naturale. Quello che è successo è fuori dal normale e fuori da ogni evento che abbiamo visto negli ultimi trent'anni... Le zone più colpite, parlando di Locarno, sono Solduno e Locarno Monti. A livello di stabili comunali, l'Expo Fevi e quello più danneggiato (ed è danneggiato in modo molto importante). Sono stati toccati anche altri stabili: penso alle scuole di San Francesco (che non sono ancora state riaperte), al Palacinema, agli stabili dove abbiamo impianti fotovoltaici. Sono tanti anche i danni subiti dai veicoli, quindi anche gli automezzi con cui intervenire sono limitati. Anch'io ho avuto gli stessi problemi che hanno avuto molte altre persone: auto distrutta, tetto rovinato con l'acqua che entra in casa. Abbiamo 70 sfollati a Locarno. Una stima, ma veramente molto grossolana dei costi: per l'Expo Fevi si stimano 4 milioni e mezzo, per il Palacinema quasi 2 milioni di franchi".

E se questi sono i danni solo agli immobili pubblici, figuriamoci a quanto ammonteranno nel complesso i costi causati dal maltempo.

La non potabilità dell'acqua

Un'altra conseguenza importante del maltempo degli scorsi giorni è la non potabilità dell'acqua. Oggi (martedì) sono arrivate nuove allerte (qualcuna è rientrata). In totale sono almeno 13 gli acquedotti inquinati; significa che le infiltrazioni d'acqua mandano in tilt i sistemi di disinfezione e quindi precauzionalmente scatta la non potabilità. Si trovano soprattutto in media e alta Leventina, ma anche nel Locarnese e nelle valli.

Le frane

Poi ci sono le frane. La Val Pontirone è ancora isolata. I lavori di ripristino della strada sono iniziati oggi. Occorrerà però probabilmente aspettare venerdì prima di vederla riaperta. In valle, bloccate, ci sono ancora circa 50 persone, che hanno fatto sapere di non aver bisogno di scendere. Chi invece aveva bisogno è stato portato a valle già lunedì con gli elicotteri. In Val Malvaglia, invece, sono già cominciati i lavori di sgombero.

La maggior parte dei Comuni coinvolti cominciano oggi i sopralluoghi nelle zone più discoste. Non è escluso che possa uscire altro nei prossimi giorni. Ancora martedì mattina c'è stata qualche caduta massi nel Sottoceneri (conseguenza di precipitazioni e vento). Il servizio idrogeologico cantonale ha tirato le prime somme e ha dichiarato che non c'è molto di più di quanto riferito in questi giorni; significa che il territorio ha retto bene.

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