Ticino e Grigioni

Parasanitario, cosa cambia

Fisioterapisti, dentisti, ergoterapisti, massaggiatori, psicologi, veterinari,… Nessun divieto, ma attività ridotta al minimo – Le direttive

  • 17 marzo 2020, 13:41
  • 22 novembre, 19:43
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Nessun divieto, ma limitazione dell'attività allo stretto indispensabile

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Di: dielle 

La sanità, in questo momento di crisi, è certamente il settore maggiormente sotto pressione e uno dei pochi che in nessun modo può fermarsi. Esiste però anche tutta una serie di prestazioni sanitarie e parasanitarie importanti che vengono regolarmene offerte e sulle quali regnava un certo grado di incertezza. Ieri l’Ufficio del medico cantonale ticinese ha diramato le raccomandazioni e le direttive divise per gruppi di professionisti, e anche noi siamo in grado di fare un po’ di chiarezza.

In nessun caso è previsto un divieto assoluto dell’attività, ma è raccomandata una forte riduzione della stessa, da limitare al trattamento delle urgenze e delle prestazioni necessarie, rispettando alcune indicazioni. Ecco quel che è stato deciso, settore per settore:

Ergoterapisti, massaggiatori medicali, logopedisti, psicomotricisti, dietisti, droghieri, audioprotesisti, optometristi, ottici, arteterapeuti, naturopati, terapisti complementari

Nell'ambito di queste professioni, pur non essendo previsto un divieto, l’invito del medico cantonale Giorgio Merlani è quello di astenersi dall'esercizio della professione fino almeno al 19 aprile 2020 “o, se del caso, a limitarvi a effettuare trattamenti strettamente indispensabili e urgenti al fine di ridurre i flussi di pazienti, soprattutto se vulnerabili. Qualora decideste di continuare l'attività, vi rammentiamo che la stessa deve essere svolta attuando tutte le misure emanate di igiene e distanza sociale” spiega la lettera inviata dal medico cantonale.

Chiropratici, osteopati, psicologi e psicoterapeuti, fisioterapisti, odontotecnici, podologi

Anche per queste categorie le raccomandazioni ricalcano le precedenti, con l’invito ad astenersi da trattamenti che non siano di tipo urgente o strettamente necessari, rispettivamente di proseguimento di terapie avviate.

“Invitiamo gli operatori a disdire gli appuntamenti con i pazienti al fine di favorire minori occasioni di contatti sociali tra le persone in generale, almeno fino al 19 aprile 2020” si legge nella missiva di Merlani. In questo caso i professionisti sono invitati anche a coordinarsi per assicurare un servizio di raggiungibilità e ad attenersi scrupolosamente alle norme di igiene. Vengono poi definite le procedure per accogliere i pazienti: triage telefonico per assicurarsi la mancanza di sintomi (febbre, tosse e/o mal di gola e raffreddore), distanze in sala d’attesa e durante il trattamento e utilizzo della mascherina chirurgica da parte del personale. Gli accompagnatori possono essere presenti solo in caso di pazienti bambini, altrimenti attendono fuori dallo studio.

Dentisti

Sempre partendo dalla premessa che non vige nessun divieto di attività, si invitano i dentisti, almeno fino al 19 aprile, “a rinunciare ai controlli di routine, igiene dentaria e ogni trattamento elettivo non urgente”. L’attività dovrebbe essere limitata ai trattamenti urgenti o per portare a termine o stabilizzare trattamenti avviati. “Almeno nei primi 14 giorni è quindi opportuno attenersi al trattamento solo di infezioni, emorragie, traumi e dolori acuti, rispettivamente portare a termine o stabilizzare trattamenti avviati.”

Anche ai dentisti viene chiesto, in caso di chiusura o forte riduzione dell’attività, di coordinarsi per assicurare un servizio di raggiungibilità oltre agli abituali picchetti, che restano attivi. Vengono poi definite le procedure per accogliere i pazienti: triage telefonico per assicurarsi la mancanza di sintomi (febbre, tosse e/o mal di gola e raffreddore), distanze in sala d’attesa e durante il trattamento e utilizzo della mascherina chirurgica da parte del personale.

Veterinari

Le attività dei medici veterinari clinici sono da limitarsi alle sole situazioni improrogabili, ma non fanno parte delle attività che devono essere chiuse. “Sono da considerarsi prioritarie situazioni sospette per epizoozie, quali importazioni illegali fortemente sospette o comparsa di sintomi sospetti, e le situazioni cliniche di emergenza che comportino una sofferenza dell’animale tale da non poter essere alleviata dal solo intervento farmacologico. Le attività del settore agricolo, di trasformazione agro-alimentare, comprese le filiere che ne forniscono beni e servizi, restano garantite.” Una scelta che comporta la necessità di mantenere i servizi dei veterinari di condotta e dei veterinari controllori delle carni.

Tutte queste attività devono essere svolte rispettando le norme igieniche accresciute e la distanza sociale. L’Ufficio del medico cantonale consiglia in questo senso alcune soluzioni:

  • visitare gli animali solo su appuntamento, ed effettuando un attento triage telefonico per valutare l’effettiva necessità di un intervento;

  • prediligere l’attività all’interno dello studio veterinario, piuttosto che a domicilio; per le visite in azienda, devono essere evitati i contatti con il detentore degli animali ad una distanza inferiore ai 2 metri;

  • non far entrare i detentori nello studio veterinario, se necessario procedere telefonicamente con la raccolta dell’anamnesi;

  • in caso di animali detenuti da persone sintomatiche e/o positive al SARS-CoV-2, far accompagnare gli animali da terze persone esterne al nucleo famigliare; in questo caso è consigliato visitare l’animale indossando una mascherina, lavando e disinfettando le mani dopo la visita;

  • in ogni caso lavarsi le mani dopo ogni contatto con gli animali, i contenitori di trasporto o con terze persone;

  • ogni studio veterinario può logicamente adottare misure di protezione più restrittive;

Vengono poi fornite informazioni sulla raccolta di carcasse e smaltimento di origine animale, un servizio garantito che potrebbe venire ridotto al solo ritiro nei Centri regionali di raccolta carcasse.

Infine viene ricordata l’importanza della divulgazione corretta di informazioni, perché è “importante comunicare che gli animali non rivestono un ruolo nella diffusione del virus, al fine di evitare un aumento degli abbandoni, come si è verificato in alcune zone del Nord Italia, e invitare a rimandare tutte le movimentazioni di animali, a fini commerciali e non, da parte di volontari, associazioni o privati.”

01:38

Il Ticino è chiuso

Telegiornale 16.03.2020, 13:30

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