Ticino e Grigioni

Perizie psichiatriche, ecco come funzionano

Quando vengono disposte? Cosa devono accertare? Come si conducono? - Le interviste agli esperti

  • 25 maggio 2023, 05:44
  • 1 settembre 2023, 18:45

Le perizie psichiatriche nel percorso giudiziario

Il Quotidiano 24.05.2023, 19:00

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Di: Quotidiano

Ancora negli ultimi giorni, con il dramma di Aurigeno, si è tornati a parlare di perizie psichiatriche in ambito forense. Una trentina di richieste ogni anno dal ministero pubblico, per un costo che in media si aggira attorno ai 10mila franchi l’una. Quando vengono disposte? Cosa devono accertare? Come si conducono? E quanto influiscono sulla commisurazione della pena? Per saperne di più la RSI ha intervistato il giudice Mauro Ermani, presidente del Tribunale penale cantonale e il dottor Michele Mattia, psichiatra e psicoterapeuta.

Gli scopi della perizia

Il procuratore – dice il Codice penale – è obbligato a ordinarla quando nutre dei dubbi: o sulla scemata imputabilità dell’indagato, o sul rischio di recidiva (e quindi, sull'eventuale necessità di adottare delle misure terapeutiche).

"L'imputabilità", spiega il giudice Mauro Ermani, "si misura in termini cognitivi (quindi di consapevolezza da parte dell'autore di quello che sta facendo e del suo carattere illecito) e da aspetti volitivi (cioè quanto un'eventuale turba psichica possa incidere sull'azione di una persona che sa che sta per commettere qualcosa di illecito e comunque passa all'azione)".

Per ciò che concerne, invece, il rischio di recidiva "l'imputabilità è soprattutto importante per sapere cosa fare con la persona che ha commesso i reati", come ad esempio la necessità di un trattamento psichiatrico, di un accompagnamento, di un ricovero in un istituto specializzato o di altre misure previste dalla legge.

Il lavoro del perito

Una volta ricevuto il mandato, il perito inizia il suo lavoro. Ma come si allestisce una perizia psichiatrica? Alla domanda risponde lo psichiatra e psicoterapeuta Michele Mattia. "Inizialmente bisogna vedere se ci sono degli atti, cioè degli scritti che arrivano direttamente al perito". Secondariamente poi, "si fa l'incontro con la persona, si comincia allora ad accogliere l'anamnesi, la storia clinica della persona da quando è nato fondamentalmente, per capire in quale ambiente ha vissuto".

Si vuole quindi stabilire se l'imputato ha sofferto dei condizionamenti in famiglia durante l'infanzia e l'adolescenza rispetto ai modelli di riferimento. "Si vuole capire se vi siano stati degli elementi dietro, che abbiano influito sullo sviluppo di una personalità che può essere disturbata oppure no", perché la perizia psichiatrica può anche garantire la salute mentale del soggetto.

Vengono poi condotti test specifici, per stabilire "se emergono altri elementi" determinanti per le conclusioni finali.

Rimane lo spettro dell'inganno. "Non c'è la possibilità al 100% che il perito possa capire tutto". Il perito mette in pratica tutta la conoscenza e tutti gli strumenti a disposizione, ma non può garantire l'infallibilità totale del metodo. "Ci sono stati storicamente casi in cui gli imputati hanno saputo ingannare i test, ma questo accade sempre di meno", proporzionalmente alla maniera con cui si affina la conoscenza della criminologia.

Un centro di competenze

Oggi chi dispone la perizia decide anche a quale professionista affidarla. Mauro Ermani invece ha proposto di creare un centro di competenze unico a cui far capo sistematicamente. Una soluzione che offrirebbe diversi vantaggi, come "uniformare i metodi di lavoro", che rappresenterebbe una garanzia "sia dal punto di vista dell'efficienza della perizia che dal punto di vista della parità di trattamento", ha spiegato il presidente del Tribunale penale cantonale.

Questo centro potrebbe quindi inserirsi nella riorganizzazione della medicina legale già avviata in Ticino. Sul tema si è pronunciato favorevolmente anche il Dipartimento Istituzioni. "È una proposta sulla quale vogliamo lavorare", ha detto Frida Andreotti, direttrice della Divisione della giustizia del Canton Ticino. "L'idea è quella di andare avanti e valutare come concretizzare questa proposta utile".

Nei prossimi mesi in Ticino l'attuale Ufficio delle scienze forensi - dove operano i medici legali del cantone - diventerà l'istituto di medica legale regionale. "Nell'istituto potrà trovare anche una possibile collocazione il tema della psichiatria forense", anticipa Andreotti, che garantirebbe "il servizio di cui necessita la magistratura".

La scemata imputabilità

Può capitare che la perizia ravvisi, a favore della persona, una scemata imputabilità. La Corte chiamata a giudicare il caso deve ovviamente tenerne conto. Va però detto che, nel corso degli anni, la sua incidenza sulla pena si è molto ridotta. "Fino a una decina di anni fa", chiarisce sul tema Ermani, "la giurisprudenza stabiliva che bisognava sostanzialmente operare una riduzione lineare a seconda del grado della scemata imputabilità direttamente sulla pena". Ora questa giurisprudenza è stata abbandonata. "La scemata imputabilità non ha oggi un'influenza determinante sulla pena, ma solo su uno dei fattori, la colpa".

Il rischio di recidiva

L’attenzione dei media e dell’opinione pubblica si focalizza spesso sulla scemata imputabilità (perché l’aspetto che interessa è quello della pena). In realtà sarebbe più importante il discorso legato al rischio di recidiva e alle misure necessarie per scongiurare il pericolo che la persona compia di nuovo atti simili.

"La scemata imputabilità ha perso il suo valore all'interno della pena e la cosa più importante oggi è come riuscire a valutare la recidiva", ha aggiunto a questo riguardo il dottor Mattia. Sulla recidiva infatti "possiamo fare un lavoro di prevenzione importante".

La mancanza di strutture

È però fondamentale che le misure possano poi essere eseguite nelle strutture adatte. Cosa che purtroppo non sempre succede. Mauro Ermani contestualizza a questo riguardo: "Il Codice penale ha stabilito che se non c'è, o non esiste più, un'istituzione adeguata, la misura decade".

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