Ticino e Grigioni

Quando è l'estetista a lanciare l'allarme

I centri di bellezza come potenziali luoghi di contatto per le vittime di violenza domestica - Una professionista del settore ha raccolto in un romanzo le confidenze di donne abusate

  • 4 luglio 2023, 05:59
  • 11 luglio 2023, 09:57
violenza domestica, violenza sulle donne
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Di: SEIDISERA/Marcello Ierace/Natda 

Un giorno i centri estetici potrebbero divenire ufficialmente dei punti di contatto per la richiesta di aiuto da parte delle vittime di violenza domestica. Molte donne hanno infatti un rapporto di fiducia con la propria estetista che, oltre a prendersi cura del loro corpo, le ascolta. Molti dei trattamenti prevedono l’esposizione di alcune o più parti del corpo, permettendo alla professionista di accorgersi di eventuali lesioni.

Per il momento, i centri di bellezza non sono elencati tra i radar del cantone, come ad esempio le farmacie. Da anni però, le estetiste sono in prima linea a raccogliere i racconti di donne abusate: tra loro, Maria Rita Marras, professionista luganese nel settore del beauty che ha condensato in un libro le numerose vicende di violenza confidatele dalle clienti.

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SEIDISERA

SEIDISERA 03.07.2023, 18:00

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L’autrice spiega ai microfoni della RSI che la sua scrittura è nata come valvola di sfogo, perché svolgendo il mestiere da oltre un decennio le è capitato sovente che le frequentatrici del suo salone si aprissero e le raccontassero delle violenze subite dai propri partner. Il suo romanzo è “una storia inventata, ispirata dai racconti delle mie clienti”, dice Marras. “La protagonista del mio libro è Anna, una donna distrutta da un amore travagliato”, spiega l’autrice.

L'impatto del libro, pubblicato nell'aprile di quest'anno, è stato importante per la vita di diverse donne. "Ho ricevuto molte recensioni e messaggi da parte di donne abusate. Mi hanno ringraziata perché il mio libro ha fatto loro da terapia", racconta Marras. Dopo aver letto il romanzo, alcune di loro "hanno deciso di rompere il silenzio e denunciare quanto subito”, ha aggiunto.

"Quando ho sentito la prima storia di violenza ho fatto quello che potevo fare: ascoltare e dare conforto", racconta ancora l’autrice. "Con il tempo ho preso il coraggio di andare oltre e ho accompagnato una vittima in polizia", ha detto. Bisogna ricordare che oltre alla violenza fisica, c’è la violenza psicologica. Anche dopo la denuncia, molte donne continuano a vivere nel timore che chi le aveva picchiate possa ancora prendersela con loro.

Sembra assurdo che le donne restino per anni nella stessa situazione a subire maltrattamenti: "Nella mente delle vittime si innesca un meccanismo che non è facile neanche da spiegare", commenta Marras. "Non è scontato prendere il coraggio di denunciare qualcuno con cui si ha una relazione amorosa, magari un matrimonio di 15 anni”. I timori delle donne sono tanti, anche relativi al fatto che le vittime che denunciano non sempre vengono protette adeguatamente.

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Il Quotidiano

Il Quotidiano 25.06.2023, 19:00

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