Gli editori del Caffè hanno deciso di licenziare quattro collaboratori e di ridimensionare drasticamente contenuti e pagine del giornale. La decisione, si legge nella lettera recapitata ai giornalisti, fa seguito alla "disastrosa situazione finanziaria" del giornale; le "misure estreme" sono necessarie per "garantire la vita a medio termine” della pubblicazione.
Contro i licenziamenti è insorto Syndicom. Il sindacato, si legge in un comunicato, ricorda che la "brutta notizia coincide con la controversa vicenda dei quattro decreti d’accusa nei confronti dei giornalisti del Caffè e con l’inevitabile impatto intimidatorio che avrà su tutti i media del nostro piccolo cantone". "In questo contesto - prosegue Syndicom - preoccupa inoltre il contorto comunicato stampa della clinica, inviato a tutte le redazioni ticinesi, che parla apertamente di diffamazione intenzionale".
"Se da una parte resta viva la speranza che non venga messo definitivamente il bavaglio alla libertà di stampa con una condanna per concorrenza sleale, dall’altra viene decretata di fatto la morte dell’inchiesta giornalistica per una questione economico-finanziaria", scrive il sindacato.
"L’inesorabile destino delle piccole redazioni, che non trovano più risorse, decreta la riduzione della pluralità d’informazione. E questo mette fortemente a rischio il nostro sistema democratico - sottolinea Syndicom -. In un contesto simile riescono infatti a sopravvivere soltanto i grandi gruppi editoriali che stanno disegnando nuovi scenari nel controllo politico dell’informazione".
Red. MM/M. Ang.
Dal Quotidiano:
CSI 18.00 del 13.03.17 Il servizio di Furio Ghielmini
RSI Info 13.03.2017, 19:16
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