Ticino e Grigioni

Riforma imprese, duello retico

L'oggetto in votazione nei Grigioni: tra 760 società a statuto speciale, il braccio di ferro è al femminile

  • 4 febbraio 2017, 09:51
  • 23 novembre, 06:55
02:24

Riforma imprese, duello retico — di Davide Paggi

RSI Info 04.02.2017, 09:50

Nei Grigioni, come in Svizzera del resto, il dibattito sulla riforma 3 dell'imposizione delle imprese è stato rilanciato dalle dichiarazioni rilasciate al Blick dall’ex consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf, che da ministra delle finanze l'aveva curata. La versione partorita dal Parlamento è, a suo dire, sbilanciata e rischiano di esserci perdite non previste. Per l’ex responsabile del Dipartimento federale delle finanze, ma già ex consigliera di Stato retica, le Camere si sono spinte troppo in là (vedi correlati e servizio qui).

Una lettura che non ha fatto piacere a colei che ha preso il suo posto alle Finanze retiche, la collega di partito Barbara Janom-Steiner: “Non sono sorpresa dei contenuti, quanto piuttosto della tempistica”, ha detto alla RSI.

Janom Steiner continua a difendere la riforma, indispensabile dice anche per i Grigioni. ''È difficile e prematuro dire quali saranno le perdite fiscali effettive. È comunque fuori discussione che serva una riforma. La pressione da fuori è grande : non si accetta più che in Svizzera ci sia un trattamento privilegiato per ditte estere. Ci sarà una riforma in ogni caso, ma con questa i cantoni hanno margine per applicarla secondo le loro peculiarità”.

Simon Suter, presidente dell’Unione sindacale svizzera Grigioni è invece contrario è spiega che: "I Grigioni, e la Svizzera in generale, devono essere attrattivi non solo per le imprese, ma anche per la gente che qui vive. E se per chi vive qui tutto diventa più caro, imposte comprese, e l'offerta e le prestazioni si riducono, allora ecco che i Grigioni diventano meno attrattivi”.

Nei Grigioni le società a statuto speciale sono 760 (in Ticino 1'355). Il gettito tra imposta federale e cantonale è di poco più di 15 milioni di franchi. Uno dei grandi contribuenti è la EMS Chemie di Domat-Ems, di Magdalena Martullo-Blocher, uno dei volti nazionali del "SÌ" alla riforma. Intervistata nella sua Ems-Chemie, dove promette di investire in caso di "sì", ci ha spiegato che “è importante restare attrattivi anche per le società straniere, che generano un grande gettito fiscale: la metà dell’imposta federale e un franco ogni 5 nei cantoni.

A proposito delle dichiarazioni di Widmer -Schlumpf ha argomentato: "Non è vero che la riforma è fuori equilibrio. I cantoni possono decidere cosa fare liberamente. Possono usare gli strumenti previsti oppure no. Non è out of balance, ma è in the balance".

Magdalena Martullo-Blocher

Magdalena Martullo-Blocher

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Proprio a Domat-Ems il consigliere comunale socialista Enea Baselgia invece si batte contro il testo in votazione e ricorda che “ci sono comuni che approfittano meno delle imposte delle persone giuridiche. Per questi la riforma non è cosi grave. Ma per un comune come Domat-Ems queste diminuzioni di imposte saranno fatali perché abbassano il gettito fiscale e il bilancio”. In questo caso, secondo i contrari, si sarà quindi costretti a tagliare prestazioni o aumentare le imposte per le persone fisiche.

Da.Pa.

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