Nel settore della ristorazione e dell'albergheria i clienti sono tanti ma manca personale, una delle conseguenze della ripresa post-Covid. In Ticino i sindacati temono che ai dipendenti vengano chiesti turni eccessivi e troppo stressanti, ma HotellerieSuisse e GastroSuisse non la vedono così e in entrambi i rami ci sono imprenditori che stanno sperimentando soluzioni alternative.
Si constata "una difficoltà a gestire le forti pressioni che vengono dall'alto (...), il personale si trova a dover sopperire alla carenza con il proprio lavoro, ad avere più mansioni nel proprio tempo di lavoro. Poi si aggiunge uno sconfinamento orario", spiega Chiara Landi di Unia, e Marco Pellegrini dell'OCST le fa eco: lo stress di turni massacranti si ripercuote anche sull'ospite, "perché porta ad avere atteggiamenti non così lucidi e cordiali".
SEIDISERA 18.00 del 15.08.2022 La voce di Chiara Landi di UNIA
RSI Info 16.08.2022, 11:27
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SEIDISERA 18.00 del 15.08.2022 La voce di Marco Pellegrini dell'OCST
RSI Info 16.08.2022, 11:28
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Nel settore vige un contratto collettivo nazionale e a sorvegliarne il rispetto è una commissione paritetica. Dati regionali non ce ne sono, ma si sa che a livello nazionale sono state presentate nel 2021 499 azioni legali, un centinaio di più che nel 2020. Nell'ambito della strategia ticinese di lotta al dumping salariale, dal 2018 la commissione ha rafforzato i controlli nel settore dell'ospitalità in Ticino d'accordo con l'Ispettorato cantonale del lavoro.
"Le condizioni sono complicate, la mancanza di fa sentire", ammette Massimo Suter, presidente di GastroTicino e vicepresidente di GastroSuisse, "e si potrebbe cadere nel sovraccarico di ore, ma gli imprenditori sono coscienziosi e sanno di non poter sconfinare". "Se come cliente fossi confrontato a un dipendente che fa un turno di 14 ore, percepirei un malessere. Questo però non risulta dalle segnalazioni", sostiene invece Lorenzo Pianezzi di HotellerieSuisse Ticino.
SEIDISERA 18.00 del 15.08.2022 Il servizio di John Robbiani
RSI Info 16.08.2022, 11:15
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Per ovviare alla carenza di personale, però, aumentano i ristoranti che cercano soluzioni alternative: dal giorno in più di chiusura, alla serata abbreviata. "Se capita un ristorante che chiude la cucina alle 21.30, non bisogna vederlo in modo troppo negativo", spiega Suter. E anche negli hotel c'è chi, nella Svizzera interna, ha per esempio adottato la settimana corta di quattro giorni.